Napoli, c’è Kepa: le ultime sulla trattativa

Il Chelsea per averlo versò all’Athletic Bilbao la cifra record di 80 milioni ma le 5 presenze rimediate nella scorsa stagione hanno convinto il portiere basco a rimettersi in gioco
Napoli, c’è Kepa: le ultime sulla trattativa© EPA
Fabio Mandarini
5 min

CASTEL DI SANGRO - Il portiere più pagato della storia del calcio è vicino al Napoli: Kepa Arrizabalaga, per tutti semplicemente Kepa. Un talento acquistato dal Chelsea per 80 milioni di euro nel 2018 che da quando Mendy è arrivato a Londra ha vissuto la medesima situazione di Meret con Ospina. Anzi, peggio: 11 presenze in Premier e 2 in Champions nelle ultime due stagioni. Troppo poco per lui e troppo gravoso per il bilancio dei pur ricchissimi Blues l'ingaggio di un secondo vecchio stile, cioè sempre in panchina, da circa 9 milioni di euro. Il club azzurro fiuta l'occasione e studia un'offerta: vantaggiosa per il giocatore che continuerà a competere ad alti livelli in Italia e in Champions; ragionevole per gli inglesi che, sebbene impegnati nella copertura della maggior parte dello stipendio, risparmieranno più o meno 2,5 milioni. L'operazione sarà in stile-Anguissa: prestito con diritto di riscatto e qualche bonus, sui quali le parti lavorano. Con fiducia. Diametralmente opposta è la situazione di Meret: il rinnovo fino al 2027 è pronto ma per il momento non firmerà. E chissà se resterà. E se dovesse andare, allora, il profilo di Salvatore Sirigu, 35 anni, tornerebbe in lizza.

Il progetto

E allora, Kepa. Il grande obiettivo insieme con Keylor Navas del Psg che il Napoli coltiva in gran segreto da molto tempo. A dispetto dei dribbling: l'idea è sempre stata quella di avere due portieri di grande valore, con o senza Ospina. David il colombiano, uno dei pilastri della rifondazione indicati da Spalletti a maggio, alla fine ha scelto l'Al-Nassr, e così il ds Giuntoli ha cominciato a sondare le piste degli illustri scontenti (ma ricchi) d'Europa: Keylor, retrocesso a vice di Donnarumma e spogliato dei gradi di capitano; e Kepa, da due anni all'ombra ingombrante di Mendy. Due progetti ambiziosi ritenuti di pari livello. Un testa a testa legato a una serie di circostanze che alla fine hanno favorito l'affondo su Kepa. Il basco del grande rifiuto a Sarri in finale di League Cup 2019 con il City: ritenendolo infortunato ne aveva decretato la sostituzione prima dei rigori, salvo poi scontrarsi con la sua volontà («Non esco!»). Il basco di Ondarroa, città di pescherecci e pescatori, che nel 2018 il Chelsea acquistò dall'Athletic Bilbao investendo 80 milioni di euro. Mai così tanto: è lui, il portiere più costoso della storia del calcio. Ma ora è anche il vice più pagato: le briciole dell'ultima stagione, 4 presenze in Premier e una in Champions, lo hanno convinto a rimettersi in gioco. A Napoli: l'idea gli piace e in Champions ci andrà da protagonista. Il Chelsea, dicevamo, coprirà la stragrande maggioranza dell'ingaggio: l'accordo su questo punto imprescindibile c'è. Manca invece l'intesa su certi bonus richiesti dai Blues, però l'ottimismo regna sovrano.

Kepa al Napoli, ci siamo: accordo vicino col Chelsea

Meret in attesa

Il 2018 è stato anche l'anno di arrivo di Meret a Napoli: destini paralleli, i loro. Destini però simili: anche Alex, dopo la comparsa di Ospina, si è trovato indietro nelle gerarchie. Qualche mese fa sembrava che le cose stessero cambiando, tanto che Giuntoli e il suo manager, Pastorello, hanno cominciato a definire il rinnovo fino al 2027 del contratto in scadenza nel 2023, ma la sua intenzione, chiarissima, è sempre stata quella di prolungare al cospetto di garanzie di continuità che con Kepa, giocoforza, svanirebbero. In sintesi: andrebbe in scena la solita alternanza e dunque la situazione che Meret vuole assolutamente evitare. Risultato? Avrebbe già dovuto firmare a Dimaro e invece è ancora tutto fermo. E se il Napoli, come sembra, chiuderà presto con Kepa si aprirebbero altri scenari. Tre, sostanzialmente, prevedibili: non rinnova; firma per andare in prestito; cessione. Si vedrà. E intanto, in caso di separazione, tornerebbe d'attualità Sirigu. Svincolato.


© RIPRODUZIONE RISERVATA