La mossa di Raspadori che ha sbloccato tutto: andrà al Napoli

L’attaccante ha un motivo in più per correre da Spalletti: al Sassuolo ha chiesto di lasciarlo partire
La mossa di Raspadori che ha sbloccato tutto: andrà al Napoli© ANSA
Antonio Giordano
4 min

NAPOLI - Nel silenzio assordante, la colonna sonora in sottofondo finisce per rapire: e quel coro, quell’inno alla gioia, a 22 anni sanno di favola da raccontarsi con gli occhi sbarrati. «Thechampioonss»... E’ la melodia d’un tempo da regalarsi in fretta, senza strappi e senza rotture, è un cantico da offrirsi per sognare gioiosamente, è la scelta di vita che Jack Raspadori s’è imposto e dalla quale non vuole staccarsi: la sua Napoli, oggi, è un mistero abbagliante, il fascino d’una squadra e di uno stadio che proietta nell’universo «sacro» del calcio, un treno dei desideri sul quale catapultarsi, con l’aiuto del Sassuolo. La storia è già scritta e quel geniaccio che ha le movenze di una «stellina» spera adesso di poterci mettere un autografo: a Giovanni Carnevali, il deus ex machina d’una fabbrica che sforna campioncini costosi come smeraldi è stato sussurrato, con rispetto e leggerezza, quale voglia matta abbia afferrato un ventiduenne ormai privo di indugi e di incertezze, solennemente orientato a fare le valigie per volare in una nuova dimensione.

Mercato Napoli, la trattativa

Il Napoli s’è sbilanciato, ha riveduto e poi corretto le proprie offerte, ha messo il Sassuolo in condizione di scegliere, ha proposto 31 milioni di euro, poi ventotto con dentro Ounas per arrivare ad una valutazione complessiva di quaranta milioni di euro: al resto ha pensato Raspadori, invocando «libertà di provarci», e poi altro ancora aggiungerà Tullio Tinti, il manager dell’attaccante, che da oggi in poi diventerà il ponte per collegare due universi distanti ma potenzialmente vicini. Il Sassuolo ha una sua Maginot, non scende al di sotto dei quaranta milioni, ma a quella cifra - tutta, maledetta e subito - Adl non arriverà né ora e né mai: i ventotto con Ounas, che è stato in passato un obiettivo emiliano, rappresentano il punto di svolta per riuscire a tentare una conclusione che s’annusa ma non si tocca. Però Raspadori ha contribuito, con il suo scatto in avanti, a lanciare un segnale chiaro al Sassuolo e in circostanze complesse le volontà hanno un peso, posso aiutare a spostare persino montagne di danaro, diventano decisive.

Napoli, poi Simeone

Ma in questo Napoli (quasi) completamente ricostruito, restano ancora insolute un paio di cose in attacco: Andrea Petagna (27) rientra tra coloro che sono sospesi, sa che il Monza gli cambierebbe economicamente l’esistenza ma pure che mancano pezzettini per completare il mosaico. La sua disponibilità al trasferimento è totale ma Berlusconi è «distratto» da questioni di diversa portata e il sì per concludere la cessione - prestito con obbligo di riscatto - si perde nel vociare della campagna elettorale. Il voto di fiducia Giovanni «cholito» Simeone (27) se lo è preso un bel po’ di settimane fa, quando ha chiacchierato con Cristiano Giuntoli ed ha capito che il Napoli stava facendo sul serio, che tutte quelle telefonate non erano di circostanza e che il corteggiamento iniziato nella primavera scorsa si fondava su criteri tecnici: il Verona, chiaramente, ha evitato di farlo giocare in Coppa Italia e Cioffi, l’allenatore, l’ha detto chiaramente. «E’ in partenza ed è anche giusto che si misuri con un calcio diverso, dopo tutti i gol segnati negli ultimi anni. Se poi dovesse restare, allora io farei salti di gioia». Ma Simeone al Napoli ci arriva solo e soltanto se partirà Petagna, perché le regole stringenti queste sono e prima di potersi sistemare nel santuario del calcio, il regno di Diego, è necessario, anzi indispensabile che saluti un bomber e liberi il posto al successore.

Frattesi fuori budget

Poi ci sono le voci, meritano rispetto: al Napoli interesserebbe anche Davide Frattesi (23 a settembre) centrocampista del Sassuolo. Ma la spesa, a quel punto, sarebbe fuori budget.


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