L’operazione-Riyad s’è fermata: Antonin Barak è un argomento sempre aperto con la Fiorentina, certo, ma l’accordo sulla formula non è ancora stato trovato. E l’affare rischia di sfumare nonostante il placet del giocatore, finora non esattamente protagonista della stagione (597 minuti complessivi tra il campionato e le coppe): il Napoli era partito offrendo 500mila euro per il prestito con diritto di riscatto fissato a 6 milioni, ma la Viola preferiva (irremovibilmente) l’obbligo; e così Adl ha modificato il contorno, proponendo un obbligo condizionato all’obiettivo primario, e dunque alla qualificazione alla prossima Champions, ma anche in questo caso la storia non ha registrato l’impennata definitiva. E così, non resta che attendere. Almeno su questo fronte, sia chiaro: De Laurentiis sta puntando ai giovani, al futuro, e così dopo aver confezionato l’acquisto di Ngonge sta provando anche l’affondo per l’ucraino dell’anno, il gioiello dello Shakhtar di 21 anni che fa impazzire mezza Europa, Juve compresa: Georgiy Sudakov professione centrocampista di enorme talento. Valore 40 milioni di euro: il Napoli ha provato ad avvicinarsi, ha messo sul piatto una cifra molto vicina a quella richiesta dimostrando un interesse concreto nei confronti del giocatore, ma la risposta per il momento è stata negativa. A centrocampo resta viva la pista che porta al belga del Nottingham Forest, Orel Mangala, 25 anni. In discesa, nel frattempo, è la strada che porta a un altro talento dell’Est, il trequartista serbo Matija Popovic, 18 anni di promesse e stoffa messe in vetrina con il Partizan Belgrado e l’Under 17 del suo Paese. È svincolato, arriverà a zero: oggi svolgerà le visite mediche a Roma, a Villa Stuart, e una volta completato l’iter dei test passerà a completare quello burocratico, delle firme. Il club azzurro, però, ha esaurito gli slot per tesserare extracomunitari in questa fase, e così l’operazione sarà conclusa in sinergia con il Frosinone, dove Matija giocherà in prestito fino alla fine della stagione.