Victor Osimhen ha trascorso la serata successiva al clamoroso sfogo contro l’ex ct della Nigeria, Finidi George, gustandosi ad Abuja una tappa dell’Ako Show. Più precisamente: un incontro di MMA. A seguire, evento benefico con l’economista e filantropo nigeriano Tony Elumelu, come documentato attraverso gli immancabili social che un giorno sono piuma e un altro ferro. Sabato ha fatto scalpore il j’accuse a Finidi, oggi cinquantatreenne allenatore e negli Anni 90 stella dell’Ajax e della nazionale: andava su e giù come una freccia, era un esterno d’attacco, mentre ieri, come ha rivelato la stampa locale estremamente interessata alla vicenda, ha giocato in difesa provando a dare la propria versione sulla vicenda. In sintesi: Osi ha urlato la sua rabbia spiegando che il ct avrebbe messo in dubbio la veridicità del suo infortunio; e il tecnico ha rimandato al mittente le accuse. Le sue dimissioni restano, a caldo o precedentemente ponderate è affare della federcalcio nigeriana, così come il caso social. Il secondo in pochi mesi: a gennaio, alle porte della Coppa d’Africa, Victor rispose duramente attraverso una story pubblicata su Instagram a Mamuka Jugeli, l’agente di Kvara, che fece previsioni non richieste su un suo presunto futuro in Arabia, a differenza di Khvicha. Insomma: Osimhen è un figlio del tempo dei post e delle storie e ne fa largo uso documentando la sua vita, esprimendo pensieri e anche stati d’animo. Sia quando è felice, sia quando non lo è: lui è così, prendere o lasciare.
Osimhen impaziente: vuole solo la Premier
Il punto, però, è un altro. Da temp o si racconta che l’esperienza al Napoli è conclusa: lo hanno spiegato sia De Laurentiis dopo il suo ricchissimo rinnovo da 10 milioni a stagione fino al 2026, precisando che il giocatora ambiva ad altre mete già da tempo; sia Victor in maniera più criptica nel corso della solita Coppa d’Africa: «So già cosa fare del mio futuro», disse. Ovvero cambiare aria a fine stagione. Un’operazione alla quale stanno lavorando il ds Manna e il suo agente Calenda, ma per il momento anche un affare non esattamente in discesa: in Arabia lo vogliono l’Al-Ahli e l’A-Hilal, tra l’altro in grado di coprire la clausola da 130 milioni di euro, ma Osi non è affatto attratto dall’idea di andare in Saudi. No. Ci sarebbe sullo sfondo il solito Psg di Campos, che ha già offerto più di 100 milioni per Kvara naufragado in un “no” azzurro grande quanto il Golfo di Napoli, però sebbene a Parigi sia di casa non è molto attratto dalla Ligue 1. E poi c’è il sogno di Osimhen: la Premier. L’Inghilterra. Dove finora nessuno ha intenzione di investire 130 milioni per liberarlo. E pensare che un anno fa il Chelsea provò a inserire contropartite, il Newcastle avrebbe fatto follie, il Psg arrivò ad offrire 150 milioni e lo United anche di più, ma De Laurentiis fissò il tetto a 200-duecentino proprio per blindarlo: dopo lo scudetto, il presidente ha fatto una scelta di passione più che di affari e prima di Natale gli ha pure firmato un mega rinnovo. Oggi, gli inglesi ancora interessati sono tutti alla finestra in attesa che il tempo scandisca un ipotetico abbattimento dei costi: provano a dribblare la clausola e studiano la formula giusta. E c’è anche chi come l’Arsenal deve far passare il mese di giugno prima di operare, per questioni di regole e bilanci. Il Napoli, dal canto suo, è seduto ad aspettare: tutto sommato, se non arriverà un accordo soddisfacente, il numero 9 sarebbe sempre un certo Victor Osimhen. E al resto ci penserebbe Conte.