Il piano è ardito, complesso e anche rischioso, ma il Napoli sta provando ad accontentare e ad agevolare Antonio Conte in merito alla risoluzione del problema numero 9. Che poi è il problema numero uno: Romelu Lukaku a prescindere. A prescindere dalla cessione di Victor Osimhen: non c'è ancora intesa sulle cifre, questo è un dato certo, ma il ds Manna sta verificando i margini di una chiusura anticipata della trattativa con il Chelsea, cioè slegata alla preventiva e pur sempre necessaria cessione di Osi, così da mettere Romelu a disposizione del tecnico nel più breve tempo possibile. Meglio ancora se nei pressi della prima di campionato, in calendario domenica 18 agosto a Verona contro l'Hellas. Un progetto molto ambizioso, altroché, che in un colpo solo regalerebbe a Conte il centravanti principe a cui toccheranno i compiti di sostituire Osimhen e di trascinare l'attacco della squadra, e a Lukaku l'opportunità di riabbracciare il suo allenatore totem dopo la splendida esperienza all'Inter. Il problema, al momento, è che non c'è l'accordo con il Chelsea: il Napoli vorrebbe investire 25 milioni più bonus per acquistare il cartellino di Romelu, mentre i Blues, forti di una clausola rescissoria da 37,5 milioni di sterline (più o meno 44 milioni di euro), in questa fase sembrano disposti a fare uno sconto mini. Minimo: la richiesta inglese è ancora di 40 milioni. Troppi. Troppi in assoluto e a maggior ragione senza aver già ceduto Osimhen.
L'intesa
Il gioco delle parti è un vortice, si sa: Lukaku è stato escluso dall'elenco dei convocati per la tournée negli Stati uniti e dopo aver cominciato la preparazione in vacanza, con l'ausilio di un membro dello staff della nazionale belga e seguendo le indicazioni dello staff di Conte come se già fosse uno della squadra, da quando è rientrato a Londra s'è allenato a Cobham con gli altri colleghi sul mercato. Nel suo contratto da 10 milioni a stagione fino al 2026, quasi a specchio con quello di Osimhen, è inserita una clausola che i Blues vorrebbero far valere quantomeno per venderlo a un prezzo superiore rispetto a quello preventivato dal Napoli: 25 milioni più i bonus, dicevamo. No, thanks. Il Chelsea per ora ha dato la propria disponibilità a praticare uno sconto di circa 5 milioni, e così le parti sono al lavoro per trovare un'intesa a metà strada, saltando con qualche altro bonus o ritoccando la base fissa. Con Rom, invece, è tutto in ordine: contratto triennale da una decina di milioni lordi, con tanto di benefici del Decreto Crescita.
Il muro
La storia con il Chelsea non è semplice di per sé e ancora di più considerando che Osi è ancora un giocatore del Napoli. In uscita ma pur sempre di proprietà del club, con un contratto da oltre 10 mili oni a stagione e legittime preferenze sul proprio futuro: vuole il Psg, al massimo l'Arabia, e ha scartato l'ipotesi di entrare in uno scambio con Lukaku sull'asse con Londra. Il muro è alto, insomma, ma l'intenzione è provarci provando a coniugare le esigenze di tutti: di Conte, finora limitato nella costruzione della squadra dal vuoto in un ruolo fondamentale; di De Laurentiis, che dal suo canto vuole accontentare il tecnico ma deve anche badare ai conti; dei giocatori. Che rompicapo, il gioco dei 9.