NAPOLI - Il signornò ha detto oui. Tradotto: Victor Osimhen colleziona rifiuti, non vuole il Chelsea e non ha voluto l’Al-Ahli, l’ipotesi Arsenal non è decollata e alla fine la sua scelta è sempre stata il Psg. Negli ultimi giorni anche un po’ d’intermediari hanno provato a dare una scossa alla situazione, ma a regnare sovrano è ancora il caos. Osi è il grande caso di mercato dell’estate, non soltanto del Napoli: vive lontano anni luce dal progetto azzurro sin dal ritiro di Dimaro, si allena in orari diversi rispetto alla squadra, non è stato convocato per il Modena, l’Hellas e il Bologna e non ha giocato una sola amichevole estiva. E se proprio vogliamo dirla bene era convinto di non partecipare alla seconda parte della preparazione a Castel di Sangro. Sì: era sicuro che alla fine sarebbe andato al Paris Saint-Germain, a questo punto l’ultima fiche che sia lui sia il Napoli possono giocarsi sul mercato europeo, sempre più vicino al gong: venerdì sarà dentro o fuori. Fuori dal Continente, s’intende: se non sarà trovata una soluzione gradita a tutti, l’ultima possibilità fino a gennaio si chiamerebbe ancora Arabia Saudita, considerando che per i trasferimenti c’è tempo fino al 6 settembre. Sarebbe un bis: l’Al-Ahli ha già provato a prenderlo in prestito e poi ha offerto al Napoli una cifra vicina a 80 milioni, ma Osi ha detto no.
Il no al Chelsea
La stessa cosa è accaduta con il Chelsea: il ds Manna ha provato a ricamare un’operazione prima connessa all’affare Lukaku e poi slegata, ma Victor non ha voluto saperne. Nada, cioè nothing: non ha accettato il prestito e poi anche l’idea di rientrare nei parametri del nuovo salary cap dei Blues, nettamente inferiori agli oltre 10 milioni di ingaggio riconosciuti dal Napoli fino al 2026, dopo il rinnovo firmato a dicembre, a ridosso dei regali di Natale. Tra l’altro, un leader di una chiesa evangelica nigeriana gli ha anche predetto la distruzione della carriera in caso di trasferimento al Chelsea. A un giocatore della squadra di Eduardo e Totò? Non è vero ma ci credo. Sciò.
Guaio Osimhen
Insomma, un vero papocchio: soltanto così si può raccontare la parabola del super centravanti di 25 anni passato dalle stelle allo stallo. Lui, affamato di calcio e gol, trascinatore ai bei tempi dello scudetto, che trascorre il weekend a casa mentre gli altri giocano. Con quel potenziale, quella forza, quegli indici: tra i più forti e i più pagati in Serie A; tra i più corteggiati al mondo soltanto un’estate fa. Quella del duecentino di De Laurentiis dopo le gesta scudetto e di un’offerta da 150 milioni del Psg rispedita sotto la Torre .
Il Psg
Anche quest’anno i francesi ci hanno provato: offerta da 210 milioni per Osi più l’incedibile Kvara; proposta scartata da Adl. A seguire, mutismo totale: un silenzio un po’ strategico e un po’ irritato. Ma cosa vuoi, è il mercato. E Osimhen aspetta ancora: lui con il Psg ha l’accordo da tempo, stipendio da sceicco senza andare in Arabia, e il Psg ha ancora bisogno di un centravanti dopo l’infortunio di Gonçalo Ramos. L’idea è che stiano preparando una nuova proposta in extremis, di certo molto, molto lontana dal valore della clausola rescissoria da 130 milioni: il Napoli è in attesa. Come Victor Osimhen. Oui, c’est moi.