Napoli, rinnovo Kvaratskhelia: distanze ridotte, ecco le cifre

Ieri l’incontro tra il ds Manna e l’agente. In ballo c’è anche la clausola d’uscita che al club azzurro non piace
Fabio Mandarini
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Napoli e Kvara faccia a faccia, ancora una volta. Ieri a Milano, il giorno dopo la grande vittoria contro il Milan: da un lato il ds Manna e dall’altro Mamuka Jugeli, l’agente di Kvaratskhelia, per discutere del rinnovo della stella piovuta dalla Georgia. Illuminante a San Siro, con il gol del 2-0 e tante altre cose belle e interessanti, nella notte della sua presenza numero 100 con la maglia azzurra. Ecco, mettiamola così: il club e il suo manager han n o pro v ato a capire se le presenze potranno aumentare considerevolmente nei prossimi anni, forti della reciproca volontà di continuare insieme, felici e contenti. Magari di più. Con un rinnovo che possa fare tutti felici dal 2027, la scadenza attuale, al 2029. La grande novità di giornata è che la distanza tra le parti sull’ingaggio di base, giunto in questa stagione a 1,8 milioni di euro, s’è notevolmente ridotta: il Napoli offre 5 milioni più bonus, così da arrivare intorno ai 6 milioni (come Lukaku) e diventare il più prezioso della rosa, con progressivi aumenti a scalare negli anni fino a sfondare il tetto dei 7 milioni. Più del triplo, tanto per cominciare. Una proposta davvero prestigiosa, soprattutto alla luce della mancata qualificazione in Champions tra gli effetti della disastrosa stagione post scudetto.  

Rinnovo Kvaratskhelia, la domanda e la possibile clausola

La domanda di Kvara e del suo entourage, dal punto di vista del nuovo stipendio di partenza, non si distacca granché da quella del club: distanza davvero molto minima. È ancora netta, invece, sulla richiesta di uno scatto importante alla terza stagione: non un aumento a scalare ma un aumento consistente, tra gli 8 e i 9 milioni, d’emblée. Una sorta di paracadute per garantire un ingaggio che evidentemente Kvara potrebbe guadagnare solo in pochissimi club: il Psg, ad esempio, in estate gli aveva offerto 11 milioni netti. L’altro nodo da sciogliere, oltre a quello dello scatto del terzo anno, riguarda l’inserimento di una clausola rescissoria. Per dirla in termini pratici e sintetici: Khvicha e il suo entourage la richiedono da 80 milioni di euro, fa parte del pacchetto della domanda; il Napoli, invece, non ritiene di doverla contemplare nel contratto che verrà. E se fosse un muro invalicabile, cioè una pretesa non negoziabile, allora potrebbe accettare di prevederne una più adeguata, magari da 120 milioni. Come quella prevista inizialmente in occasione del rinnovo di Osimhen, prima della diminuzione strumentale al passaggio al Galatasaray. Altro punto all’ordine del giorno: le commissioni dell’agente del giocatore (soprattutto in caso di cessione). Incontro sereno, raccontano le diplomazie al lavoro al tavolo milanese, ma non risolutivo. E neanche definitivo: i rappresentanti di Kvaratskhelia e il ds Manna hanno deciso di aggiornarsi, di rivedersi ancora, ma non a stretto giro. Prossimamente: ora è il tempo delle riflessioni. Serene.  

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