Napoli, è cominciato il nuovo ciclo di De Laurentiis

Serenità, rispetto dei ruoli e trasporto sentimentale nel nome di Aurelio
Mimmo Carratelli

Con la conferenza-stampa dell’altro ieri, presentando i ritiri precampionato del Napoli, da Dimaro a Castel di Sangro, il presidente De Laurentiis ha aperto un nuovo ciclo del club azzurro. Una novità assoluta in un confronto persino gradevole con i giornalisti. Senza più le bizze del passato, i contrasti, le diffidenze, l’egocentrismo dello stesso presidente, De Laurentiis con le sue parole, nuove sotto tanti aspetti, ha aperto un ciclo all’insegna della serenità, del rispetto dei ruoli, della stima conclamata verso i suoi collaboratori, Conte in testa, un clima d’entusiasmo come non c’è mai stato sinora. Un De Laurentiis sorprendente nel suo trasporto sentimentale, emotivamente più coinvolto, non più rigido sul piano del carattere e delle preoccupazioni sul percorso economico della società al punto da prospettare il superamento di quei limiti rigorosi che, con risultati brillanti sul campo, due scudetti, 11 partecipazioni alla Champions e 10 all’Europa League, ha tenuto il club al sicuro, bilanci in ordine, pagamenti puntuali, un club virtuoso come pochi in Europa, un calcio oppresso ovunque da pesanti perdite.

Il nuovo De Laurentiis

Il riconoscimento al lavoro di Conte, sottolineato con sincero impulso quando ha detto «è merito di Conte se abbiamo vinto lo scudetto risolvendo ogni problema che pensavamo difficile, facendo fronte ai tanti incidenti che ci sono capitati», dichiarazione che ha fatto seguito a un precedente apprezzamentoConte è una garanzia, lo asseconderò in tutto ciò che vorrà fare per aumentare la forza del Napoli»), sono segnali forti del nuovo De Laurentiis, presidente del club e non più padrone insofferente. Non siamo alla “corresponsione di amorosi sensi”, come avrebbe detto Vittorio Pozzo, primo grande ct della nazionale italiana, sottolineando il clima familiare nella rappresentativa azzurra, ma a un nuovo atteggiamento, a un nuovo comportamento, a rapporti e collaborazione improntati alla massima sincerità e alla più utile osservanza dei ruoli.

Napoli, clima positivo

In questo nuovo clima il cilentano Giovanni Manna, sottovalutato per la giovane età, 36 anni, si è mosso invece da esperto direttore tecnico, conducendo abilmente le trattative che hanno portato agli acquisti di McTominay e De Bruyne. Senza dimenticare il contributo “ad ampio raggio” del campione del mondo Gabriele Oriali, non solo la “pressione” su Conte perché restasse sulla panchina azzurra. Al di là dei nuovi acquisti, dopo il “colpo” De Bruyne, con un salto di personalità ed esperienza internazionale della squadra, questo nuovo clima estremamente positivo, leale, morbido è la vera novità che si accompagna al lavoro di Conte e che completa la figura presidenziale di De Laurentiis. Un clima di armonia e stabilità, premessa essenziale per un lavoro fruttuoso e traguardi ambiziosi.


© RIPRODUZIONE RISERVATATutte le news di Calciomercato Napoli

Come sarà il nuovo Napoli di Conte

In attesa dei nuovi acquisti, ci si diverte a immaginare come sarà il secondo Napoli di Antonio Conte che, considerando i problemi e le difficoltà di molti club, tutti con una nuova guida tecnica, potrebbe partire da squadra favorita per il prossimo scudetto, come desiderava lo stesso tecnico quando si è detto stanco di rimettere in sesto squadre decadute e problematiche aspirando a guidare una formazione pronta a vincere. Conte ha bene in mente il nuovo Napoli. Si fanno considerazioni del tipo De Bruyne non sarà bloccato in un ruolo tattico, ma avrà libertà di giocare alla sua maniera dietro gli attaccanti. I più esperti di moduli e tattiche pensano a un 4-3-1-2, in cui l’1 sarebbe il fuoriclasse belga. Questa e altre considerazioni infastidiranno Conte, ma i tifosi più irrequieti vanno avanti con la loro immaginazione. Molti si aspettano un centravanti di qualità tecniche, ma soprattutto un forte realizzatore al fianco di Lukaku per risolvere il problema offensivo al quale Conte ha saputo rimediare puntando su una difesa super e una squadra camaleontica che ha imbarazzato gli avversari. Un centrale di difesa di forte personalità e un terzino sinistro di grandi capacità, come lo è stato Mario Rui negli ultimi tempi, sono fra le novità più attese. Punto fermo McFratm che, avendo propensioni offensive di grande efficacia, pretenderebbe una mediana più fisica, di forti incontristi a protezione della difesa, ma anche propositivi nell’impostare le azioni d’attacco. Ma, poi, se si dovesse confermare il 4-3-3, chi sarebbero i due esterni d’attacco più portati a far gol? Queste e altre amenità sono in ballo nei discorsi dei tifosi, incalliti tecnici in un paese di cinquanta milioni di commissari tecnici. Come in un puzzle divertente, i tifosi azzurri cercano di collocare tatticamente i tanti giocatori sui quali il Napoli sembra puntare.

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Con la conferenza-stampa dell’altro ieri, presentando i ritiri precampionato del Napoli, da Dimaro a Castel di Sangro, il presidente De Laurentiis ha aperto un nuovo ciclo del club azzurro. Una novità assoluta in un confronto persino gradevole con i giornalisti. Senza più le bizze del passato, i contrasti, le diffidenze, l’egocentrismo dello stesso presidente, De Laurentiis con le sue parole, nuove sotto tanti aspetti, ha aperto un ciclo all’insegna della serenità, del rispetto dei ruoli, della stima conclamata verso i suoi collaboratori, Conte in testa, un clima d’entusiasmo come non c’è mai stato sinora. Un De Laurentiis sorprendente nel suo trasporto sentimentale, emotivamente più coinvolto, non più rigido sul piano del carattere e delle preoccupazioni sul percorso economico della società al punto da prospettare il superamento di quei limiti rigorosi che, con risultati brillanti sul campo, due scudetti, 11 partecipazioni alla Champions e 10 all’Europa League, ha tenuto il club al sicuro, bilanci in ordine, pagamenti puntuali, un club virtuoso come pochi in Europa, un calcio oppresso ovunque da pesanti perdite.

Il nuovo De Laurentiis

Il riconoscimento al lavoro di Conte, sottolineato con sincero impulso quando ha detto «è merito di Conte se abbiamo vinto lo scudetto risolvendo ogni problema che pensavamo difficile, facendo fronte ai tanti incidenti che ci sono capitati», dichiarazione che ha fatto seguito a un precedente apprezzamentoConte è una garanzia, lo asseconderò in tutto ciò che vorrà fare per aumentare la forza del Napoli»), sono segnali forti del nuovo De Laurentiis, presidente del club e non più padrone insofferente. Non siamo alla “corresponsione di amorosi sensi”, come avrebbe detto Vittorio Pozzo, primo grande ct della nazionale italiana, sottolineando il clima familiare nella rappresentativa azzurra, ma a un nuovo atteggiamento, a un nuovo comportamento, a rapporti e collaborazione improntati alla massima sincerità e alla più utile osservanza dei ruoli.

Napoli, clima positivo

In questo nuovo clima il cilentano Giovanni Manna, sottovalutato per la giovane età, 36 anni, si è mosso invece da esperto direttore tecnico, conducendo abilmente le trattative che hanno portato agli acquisti di McTominay e De Bruyne. Senza dimenticare il contributo “ad ampio raggio” del campione del mondo Gabriele Oriali, non solo la “pressione” su Conte perché restasse sulla panchina azzurra. Al di là dei nuovi acquisti, dopo il “colpo” De Bruyne, con un salto di personalità ed esperienza internazionale della squadra, questo nuovo clima estremamente positivo, leale, morbido è la vera novità che si accompagna al lavoro di Conte e che completa la figura presidenziale di De Laurentiis. Un clima di armonia e stabilità, premessa essenziale per un lavoro fruttuoso e traguardi ambiziosi.


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