Osimhen, cosa fai? Fino al 10 luglio non parlerà di mercato. E il Napoli aspetta

Ieri è scaduto il prestito al Galatasaray. È ancora in ferie in Nigeria e per lui l’entourage lavora a una soluzione. Gli azzurri decisi: se non sarà ceduto sarà convocato per il raduno
Fabio Mandarini
4 min

Il Napoli ritrova Victor Osimhen. Virtualmente, o magari diciamo soltanto un po’ realmente. Di certo tecnicamente e legalmente è un calciatore a disposizione del Napoli, non soltanto di proprietà: il prestito annuale al Galatasaray è scaduto ieri e da oggi Osi è tornato a essere soltanto un affare mascherato d’azzurro. Storia strana, spinosa, complicata forse più di quanto non lo sia marcarlo in campo: dopo il rifiuto all’Al-Hilal prima della partenza per gli States in vista del Mondiale per club, un rifiuto da 40 milioni di euro a stagione per tre anni con l’opzione sul quarto motivato con la voglia di dare priorità all’Europa, Victor è partito per le vacanze in Nigeria. E ha staccato tutto. Nonostante il pressing dell’Al-Hilal, prontissimo a pagare la clausola rescissoria da 75 milioni di euro e soprattutto per nulla rassegnato all’idea di non averlo in squadra; anzi, a Riyad sono ancora fiduciosi di chiudere l’operazione una volta esaurita l’esperienza americana. A tessere la tela per lui, in questa fase, sono il legale che cura i suoi interessi e poi uno dei suoi fratelli, ma è ovvio che la scelta finale spetterà al centravanti indomabile. In campo e in borghese. Ma Osimhen ha fatto sapere che per il momento la sua intenzione è ancora quella di dare priorità alle chance europee, limitate al Galatasaray e allo United in Premier, che però non fa la Champions; e soprattutto, ed è questo il vero spartiacque, che fino al 10 luglio non comunicherà alcuna decisione. S’è preso ancora dieci giorni. Ma il Napoli, nel frattempo, lo ha avvisato ufficialmente che se le cose non cambieranno sarà convocato per il raduno del 15 luglio. E poi, ovviamente, in vista della partenza per il ritiro di Dimaro, in agenda la mattina del 17, sarà presa una decisione condivisa. All’appuntamento in sede mancano due settimane da oggi: non poche, ma a pensarci bene neanche troppe.

In Turchia

La posizione del Napoli, però, è ferma: in questa sessione di mercato bisognerà trovare una soluzione definitiva così da non prolungare l’attesa fino all’ultimo istante utile come un’estate fa, quando dopo aver rifiutato una proposta dopo l’altra, dal Chelsea all’Al-Ahly, si trasferì in prestito al Gala. A Istanbul hanno sperato fino alla scorsa settimana di acquistarlo e innanzitutto di convincerlo con una mega offerta di contratto da 16 milioni a stagione, ma ieri è venuta fuori una notizia piuttosto indicativa: stufo di aspettare Osi, il Galatasaray ha moltiplicato i contatti con il Tottenham per Richarlison. Un qualcosa che assomiglia molto da vicino a una resa sul fronte.

I termini

Il Napoli, insomma, non può fare altro che dialogare con l’entourage, lavorare e attendere l’epilogo di questa incredibile maratona: che Osi resti, al momento, è fuori discussione, ma il tesoro da 75 milioni rappresentato dal valore della clausola rescissoria è un bene congelato, virtuale fino a quando non sarà ceduto. Il suo contratto scadrà il 30 luglio 2026, ma il club di De Laurentiis ha blindato la propria posizione prima del trasferimento al Gala, fissando a proprio favore l’opzione automatica di rinnovo fino al 2027. Non ancora esercitata, sia chiaro. Anche perché la clausola sarà valida per l’intera sessione estiva di mercato.


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