Dybala alla Roma: il retroscena su Totti che fa sognare i tifosi

Il grande ex apre al suo ritorno a Trigoria: per lui pronto un ruolo alla Maldini
Dybala alla Roma: il retroscena su Totti che fa sognare i tifosi
Roberto Maida
4 min

ROMA - Avete sentito la scossa? La scarica elettrica di Francesco Totti era l’impulso che mancava alla Roma per osare il grande passo, per sfidare l’Inter. L’endorsement pubblico per Paulo Dybala accende il mercato dei Friedkin, silenti ma vigili nelle loro intenzioni di costruire una squadra all’altezza di Mourinho. Intercettato a Pescara durante un torneo di padel organizzato dall’amico Gigi Di Biagio, Totti ha presentato un assist perfetto all’erede perfetto. «Credo che Dybala volesse rimanere alla Juventus - ha rivelato a SkySport - ma poi non c’è stato l’accordo. Ora vediamo se riusciamo a portarlo a Roma». La frase è forte anche perché assolutamente spontanea. La domanda di Vanessa Leonardi era sulle lacrime dell’addio, non sui possibili scenari: «Lunedì lo incontro. Gli dirò tante cose. Saremo insieme a Milano per la partita di Eto’o e giocheremo insieme. Qualche cosa gliela metterò in testa, almeno cercherò di farlo. Speriamo di riuscirci, sempre che la Roma abbia la mia stessa idea. Sarebbe una pazzia se dicessimo che non ci piacerebbe». Poi la precisazione, che non è una retromarcia ma un dovere di protocollo: «Parlo di Paulo a titolo personale. Anche perché non so cosa pensino né lui, né la Roma. Parlo per tutti i romanisti, io sono il capitano dei romanisti».

Il retroscena sul futuro di Totti e sulla maglia numero 10

Sarebbe da ingenui però immaginare che Totti si sia esposto senza riconoscere il peso delle proprie affermazioni. Il suo intervento infiamma la fantasia dei tifosi, che ne aspettano con ansia il ritorno alla Roma dopo averlo visto ospite fisso all’Olimpico. Non a caso l’argomento viene affrontato: «A chi non piacerebbe stare nella Roma? Conosciamo le problematiche che ci sono state, ma ora c’è una proprietà nuova, con altre idee e esigenze. I matrimoni si fanno in due». Ma sui contatti con Friedkin, Totti non si sbottona: «C’è già gente importante a Trigoria. L’importante è che la Roma vada bene. Speriamo anzi che vinca la Conference, che non vale quanto la Champions ma va comunque rispettata. Mourinho è l’allenatore più vincente che ci sia, saprà come gestire questa finale. Non dico altro per scaramanzia. A Tirana penso di esserci, se trovo il volo...». La sensazione è nitida. Presto la Roma riabbraccerà Totti, affidandogli un ruolo operativo. Non direttore sportivo, non vicepresidente. Direttore tecnico alla Maldini. In questo modo avrà tutti i titoli per convincere il Dybala di turno, al quale peraltro sarebbe anche disposto a consegnare la “sua” maglia numero 10, ritirata dalla Roma per rispetto verso il più grande campione che l’abbia mai indossata.

Totti su Pellegrini e De Rossi

Nell’intervista Totti ha svelato anche di aver offerto alla Roma il centrocampista più forte del Feyenoord, Kokcu: «Ma la società non era propensa. Peccato, presto giocherà in un grande club. Spero non dimostri le sue qualità mercoledì». Poi ha parlato di romanismo partendo dalla stima per Lorenzo Pellegrini: «Ha passato dei momenti difficili, come è capitato a me. Ma ho sempre detto - e sul calcio raramente sbaglio - che Lorenzo ha tutto per essere un grande capitano della Roma. Ha carisma, ha positività, attaccamento alla maglia. La società dev’essere contenta di aver trovato un calciatore come lui dopo me e Daniele». De Rossi è con lui a Pescara per il padel. Totti ci ha scherzato su: «Correva per me quando giocavamo e continua a farlo...». La chiusura è sui tifosi e sullo stadio, che da mesi è sempre pieno: «Non lo ricordavo così. Da quando la nuova proprietà ha preso l’iniziativa di avvicinare la gente, la Roma ha imboccato un’altra strada. Con la spinta dei nostri tifosi, che sono unici, aumenta la voglia di un giocatore di vincere le partite».


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