Roma, Shomurodov e l'operazione riscatto

Una stagione controversa. Tutti si aspettavano più gol e un rendimento migliore, ma Mou non lo ha bocciato. L’uzbeko pronto a rimettersi in gioco nel ruolo di vice Abraham
Roma, Shomurodov e l'operazione riscatto© Getty Images
Jacopo Aliprandi
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ROMA - In patria Eldor Shomurodov è stato festeggiato come un eroe. Il primo calciatore uzbeko a giocare una finale di un torneo europeo, il secondo a vincerlo dopo Vitaliy Denisov (coppa Uefa nel 2005, senza mai giocare), un vero e proprio orgoglio nazionale nello sport che lo porterà a vincere di nuovo il premio di miglior giocatore dell’Uzbekistan. A Roma però il giudizio sulla stagione dell’attaccante è ben diverso rispetto a quello dei suoi connazionali. Perché la Roma e i tifosi si aspettavano da Shomurodov decisamente di più rispetto ai cinque gol realizzati in nove mesi e alle prestazioni non certo esaltanti tra campionato e coppe. Preso inizialmente come titolare insieme a Dzeko, Shomurodov ha risentito dell’acquisto in extremis di Tammy Abraham, inevitabilmente designato da Mourinho a centravanti titolare e stella del reparto offensivo.

Shomurodov, il rendimento flop

E pensare che l’esperienza dell’uzbeko nella capitale era cominciata nel migliore dei modi, interpretata dai tifosi come un segno del destino. Qualche anno fa infatti in un ristorante di Mosca Eldor incontrò proprio Mourinho: gli volle stringere la mano chiedendo una foto con lui. Shomurodov allora nemmeno immaginava che sarebbe diventato il suo nuovo allenatore. Sbarcare nella capitale ed essere guidato proprio dallo Special One non poteva che essere un sogno che si realizzava. Dopo qualche buona prestazione iniziale però il rendimento dell’uzbeko è calato notevolmente, fino a venire relegato in panchina dopo aver mostrato un po’ troppo malumore per le esclusioni probabilmente non previste ad agosto, quando venne individuato dalla Retexo di Gould e prelevato da Tiago Pinto per 17,5 milioni di euro più 2,5 di bonus pagabili in quattro rate.

Le potenzialità

Cinque reti in questa stagione: tre in campionato, una in Conference e un’altra in Coppa Italia. Poche, eppure efficaci per non perdere due punti preziosi in Serie A nella corsa all’Europa League. Due reti importanti di Shomurodov in due sofferenti pareggi per 1-1: la prima contro la Sampdoria nell’ultimo match del 2021, la seconda nella penultima gara di campionato contro il Venezia. «Entrasse meglio in partita questo ragazzo potrebbe davvero aiutare la Roma - uno dei tanti commenti dei tifosi tra radio e social -. Si vede che ha qualità, ma gli manca quella cattiveria mentale che serve per giocare in un grande club». Ecco, quella grinta l’ha mostrata più a parole dal ritiro della sua nazionale piuttosto che in campo. «Non sono molto soddisfatto di come stia andando la stagione - aveva dichiarato a marzo -. La prossima stagione resterò alla Roma se giocherò di più». Dichiarazioni poi smentite, ma arrivate dentro Trigoria.

La seconda chance

Da quel momento in poi Shomurodov ha giocato soltanto 83 minuti in dieci partite. Un segnale inequivocabile da parte di Mourinho e recepito alla perfezione dal ragazzo. Il “mea culpa” è arrivato sul campo, da allenamenti sempre migliori e da un atteggiamento gradito alla squadra e a Mourinho. Shomurodov si è rimesso in discussione, ha capito di dover dare di più e il tecnico lo ha ripagato facendolo giocare nelle ultime partite di campionato e concedendogli anche qualche minuto nella finale col Feyenoord. Da lì la decisione di Mourinho e Pinto di non bocciarlo, ma di dargli una seconda opportunità per mostrare alla Roma le sue capacità. L’attaccante resterà a Trigoria anche la prossima stagione, resterà il vice Abraham e cercherà di spingere il tecnico a farlo giocare di più. Con il lavoro sul campo, per essere ancora l’orgoglio dell’Uzbekistan e una scommessa vinta dalla Roma.


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