Roma, Florenzi è tutto del Milan: un capitano dimenticato

I due club hanno trovato l’accordo e presto il trasferimento sarà ufficializzato: ecco quanto incasseranno i giallorossi
Roma, Florenzi è tutto del Milan: un capitano dimenticato© LAPRESSE
Guido D'Ubaldo
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ROMAAlessandro Florenzi è un giocatore del Milan a titolo definitivo, i due club hanno trovato l’accordo negli ultimi giorni e presto il trasferimento sarà ufficializzato. La Roma incasserà circa due milioni e mezzo, meno della metà del prezzo che era stato fissato: al momento del prestito i due club avevano raggiunto un’intesa per 5,5 milioni. Ma la società giallorossa non aveva interesse a riportare a Trigoria l’ex capitano, che già due anni e mezzo era in giro per l’Europa in prestito. Prima al Valencia, poi al Paris Saint Germain, infine al Milan, dove ha giocato con una certa continuità, salvo due infortuni abbastanza gravi al ginocchio che lo hanno fermato per qualche settimana, in autunno la prima volta e in primavera la seconda. A trentuno anni Florenzi può chiudere la carriera in rossonero, dove ha appena vinto lo scudetto. Aveva capito da tempo che la sua storia alla Roma era finita e ha accettato di andare via senza creare problemi. Non ha mai preso in considerazione l’ipotesi di un ritorno in giallorosso, tanto che nei giorni scorsi sui social aveva chiesto a gran voce a Maldini di riscattarlo e il video è diventato virale. Il suo rientro alla base non sarebbe stato accolto con entusiasmo neppure dai tifosi e anche i rapporti all’interno dello spogliatoio avevano cominciato a scricchiolare prima della sua partenza.

Florenzi, l'eredità di Totti e De Rossi

La sua è la storia di un capitano dimenticato in fretta. Il fardello dell’eredità di Totti e De Rossi è stato pesante. Al termine della stagione 2018-2019, con l’annuncio dell’addio di De Rossi, Florenzi venne promosso capitano, come evidenziato nel passaggio simbolico di fascia in occasione dell’ultima partita di Daniele all’Olimpico il 26 maggio 2019. All’inizio della stagione successiva è stato confermato capitano, ma con l’arrivo di Fonseca sono cominciati i suoi problemi. Con il portoghese i rapporti non sono stati facili, Florenzi non era più un giocatore insostituibile. Così il 30 gennaio del 2020, qualche giorno prima dell’esplosione del Covid, ha fatto per la prima volta le valigie, destinazione Valencia. Esaurita senza troppa fortuna l’esperienza in Spagna (compreso un lungo periodo di inattività legato alla pandemia), Florenzi da capitano ormai degradato, con la fascia che era passata a Dzeko, avrebbe dovuto unirsi ai giocatori in attesa di una sistemazione che si allenavano fuori rosa. Ma la chiamata del Paris Saint Germain gli ha dato la possibilità di fare una bella esperienza in Francia. Dopo tante assicurazioni, a fine stagione Leonardo non lo ha riscattato e Alessandro ha trovato un’ottima opportunità al Milan.  

Florenzi, la nonna e il pallonetto

Florenzi ha chiuso definitivamente una pagina importante della sua carriera, con il rimpianto di non aver alzato un trofeo, con il ricordo romantico della corsa verso la tribuna per andare ad abbracciare la nonna dopo un gol e con la prodezza del 16 settembre 2015. Quella sera ha realizzato la sua rete da incorniciare, la prima in Champions League nella partita contro il Barcellona, nel girone di qualificazione, con un pallonetto al portiere ter Stegen da circa 55 metri di distanza dalla porta. Quel gol gli valse la nomination come uno dei tre finalisti per il Premio Puskás 2015, assegnato dalla FIFA alla rete più bella di quell’anno.


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