Roma e Zaniolo, adesso è bufera

La società è irritata: il contratto si discute solo quando lo vogliono i Friedkin. Nico invece è deluso: ha percepito che vogliono venderlo
Zaniolo© Getty Images
Roberto Maida
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ROMA - Zaniolo è deluso? La Roma è irritata. Profondamente e apertamente. Per il chiacchiericcio e le indiscrezioni che riguardano il futuro del giocatore più mediatico della Serie A. Siamo a un punto di svolta, forse. Da Trigoria fanno sapere che non cederanno alla tentazione di rinnovargli subito il contratto, essendo la scadenza ancora gestibile. E che se non arrivasse un’offerta attrattiva, di almeno 50 milioni, non prenderebbero in considerazione l’ipotesi di venderlo. Si alza dunque il livello del confronto, avvicinandosi allo scontro.

Cosa dà fastidio alla Roma dell'atteggiamento di Zaniolo

Il senso del ragionamento, che filtra all’indomani dei nostri servizi sull’argomento, è un messaggio semplice: come Zaniolo, anche Cristante è un tema aperto avendo lo stesso limite contrattuale (2024). Si tratta di un titolare che per Mourinho è stato molto importante nella scorsa stagione. Eppure la sua posizione non solleva ogni giorno polemiche. Se la posizione di Cristante (e Spinazzola) verrà valutata con calma, ove non si creassero condizioni favorevoli per una separazione estiva, lo stesso principio deve valere per Zaniolo. Che ha un talento e un appeal indiscutibili ma al tempo stesso deve rispettare le strategie societarie. La Roma si riserva il diritto di proporre il rinnovo anche tra un anno, prendendosi il rischio che la controparte preferisca non firmare il contratto per scegliersi una squadra successivamente. Non solo. I Friedkin sono consapevoli che Zaniolo, a gennaio, avrebbe accettato un’offerta intorno ai 3 milioni netti. E che più avanti potrebbe raddoppiare la richiesta, proprio perché aumenterà il suo potere negoziale. Ma in questo momento questo scenario non intimorisce la Roma. Ciò che dà fastidio è la frenesia del giocatore nel voler chiudere la partita, in un senso o in un altro.

Lo stato d'animo di Zaniolo

In realtà Zaniolo, rappresentato dall’agente Claudio Vigorelli, vive le cose diversamente. Dal suo punto di vista, come è emerso nei recenti incontri di Milano, la Roma si è incartata nel limbo tra plusvalenza e investimento. Nicolò non ha espresso mai, in nessun momento, il desiderio di andarsene. Semmai si sarebbe aspettato più considerazione dopo Tirana e invece ha intuito di essere il calciatore più idoneo ad aggiustare i conti, nel periodo in cui i Friedkin stanno cercando un accordo con l’Uefa per un piano di rientro finanziario. All’entourage di Zaniolo è stato spiegato che la Roma (in generale) ha bisogno di vendere per alleggerire le perdite, possibilmente entro il 30 giugno che chiude il bilancio. Tanto è vero che la dirigenza ha incontrato sia la Juve che il Milan nei giorni scorsi.

Le eventuali contropartite tecniche per Zaniolo

Il problema principale oggi è proprio questo: la Roma e Zaniolo, in un clima che nei colloqui privati era parso sereno, si sono accordati sull’idea di chiudere il rapporto solo a condizioni che possano essere convenienti. La Roma ha dato anche la disponibilità a valutare contropartite tecniche in un’eventuale trattativa, per difendere la valutazione di Zaniolo e facilitare i potenziali acquirenti. Rovella dalla Juve (più di Arthur) e Pobega dal Milan sono ad esempio calciatori graditi. Persino la formula del prestito con obbligo di riscatto è un’ipotesi allo studio. Ma a oggi la Juventus non ha presentato offerte allettanti (25 milioni), anche perché deve prima incassare i soldi della cessione di De Ligt e si sta concentrando su Di Maria. Nel frattempo però la tensione è salita: siamo al muro contro muro, in cui ognuno sente ingratitudine da parte dell’altro. Per ristabilire la calma occorre trovare una soluzione, l’addio, che a oggi però non è affatto scontato.


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