Roma, con Wijnaldum hai il centrocampista perfetto (garantisce Klopp)

L'ingaggio dell'olandese legittima ulteriormente le ambizioni giallorosse e garantisce a Mourinho una squadra tatticamente duttile, come il centrocampista ex Liverpool. Il salto di qualità è evidente, alla pari dellla sintonia fra l'allenatore e i Friedkin che non potevano festeggiare in modo migliore i due anni al comando del club
Roma, con Wijnaldum hai il centrocampista perfetto (garantisce Klopp)© AFPS
Xavier Jacobelli
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Se la forma è anche sostanza, si capisce subito quanta importanza la Roma annetta all'operazione Wijnaldum con i Friedkin che volano a Parigi per portare in Italia il fortissimo nazionale olandese, uno dei migliori centrocampisti a livello internazionale, fortemente voluto da Mourinho. La cui sintonia con la società viene scandita dall'arrivo nella capitale dei giocatori da lui stesso indicati: in ordine cronologico Matic, Dybala, Wijnaldum, prossimamente Belotti, con Bailly e Frattesi in orbita d'attesa. Dan e Ryan Friedkin non potevano festeggiare in modo migliore i due anni che li hanno visti al timone della società, letteralmente rifondata in ogni suo ambito, oggi più che mai capace di legittimare le proprie ambizioni con un mercato da primi quattro posti. Il disegno tattico di Mourinho trova sempre più concreta realizzazione nell'allestimento di un organico che gli consenta di avere a disposizione differenti soluzioni, anche in previsione delle 21 partite che la Roma dovrà giocare nei primi tre mesi della stagione, fra campionato ed Europa League, prima del lungo stop imposto dal mondiale qatariota sino all'inizio del 2023.

'Centrocampista perfetto'

Wijnaldum è un centrocampista eclettico che per sua somma insipienza il Psg di Pochettino non ha saputo sfruttare come avrebbe dovuto, al contrario di quanto riuscì, invece, benissimo nel Liverpool a Klopp. Il quale, non a caso, a suo tempo definì l'olandese il "centrocampista perfetto", perché divenuto così importante da recitare un ruolo fondamentale per i Reds nella conquista della Champions, della Supercoppa Uefa, del mondiale per club e della Premier, rivinta dopo trent'anni d'attesa. Nell'arco della sua carriera, il neoromanista ha ricoperto diversi ruoli: difensore, poi terzino destro, poi ala, infine costruttore di gioco. Un autentico tuttofare che Mourinho non vede l'ora di impiegare, sia nel 3-4-1-2 sia nel 3-4-2-1. Il mix di veterani e di talento che il tecnico portoghese sta costruendo è decisamente intrigante; la qualità degli interpreti è una garanzia di crescita del collettivo romanista. Sarà il campo a confermare questa impressione: sin d'ora, tuttavia, questa Roma si candida a un ruolo da protagonista, in campionato e in Europa League. Il bello deve ancora venire.


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