ROMA - Zaniolo vendesi, ma non svendesi. Nella complessa situazione esplosa dodici giorni fa dopo la gara di Coppa Italia, fin qui è emersa solamente una certezza: la Roma non vuole cedere l’attaccante a prezzo di saldo. E su questo Tiago Pinto continua a essere irremovibile, anche a costo di trattenerlo per altri sei mesi, rischiando di compromettere ulteriormente il suo valore il prossimo luglio. La presa di posizione della Roma è coerente con quanto ribadito anche la scorsa estate, quando il club rifiutò la proposta del Tottenham perché non congrua al valore reale del talento di Massa.
Roma irremovibile
Ecco perché ieri non sono stati fatti passi avanti nei contatti col Milan. Contatti, per di più indiretti, quindi non una vera e propria trattativa di mercato per arrivare alla fumata bianca. Nessuna offerta ufficiale, solo una proposta recapitata all’agente che cura gli interessi del giocatore, non reputata sufficiente per avviare la vera e propria trattativa. Prestito di 3 milioni con obbligo di riscatto a 15 milioni di euro condizionato dal numero di presenze e l’ingresso in Champions League: proposta non presa in considerazione da Pinto (che intanto ha definito Viña al Bournemouth con il prestito a un milione con diritto di riscatto) che continua a chiedere tra i 35 e i 40 milioni di euro per il giocatore, ma soprattutto una cessione a titolo definitivo, anche con il prestito e obbligo purché garantito. Purché sia una vera formalità, anche per permettere al club di iscrivere l’eventuale cessione nel bilancio attuale (quindi avere l’approvazione dai revisori di conti) e far fronte così alle necesità di plusvalenze come da accordi con l’Uefa.
I motivi
I ventidue milioni non sono considerati sufficienti per più di un motivo. Primo: la Roma deve cercare di sviluppare la miglior plusvalenza possibile. Secondo: con i soldi della cessione, Pinto dovrebbe anche trovare un sostituto all’altezza. Terzo: il 15% della cessione andrà all’Inter in virtù degli accordi del 2018, quindi sui ventidue milioni la Roma ne incasserebbe 18,7. Troppo pochi per un giocatore come Zaniolo. Il Milan studia e pensa anche all’idea di inserire Messias nella trattativa, giocatore gradito a Mourinho, ma intanto non si sbilancia con il suo direttore sportivo: «Il mercato è ancora aperto anche se abbiamo già detto ampiamente che non abbiamo esigenze particolari. Vedremo se ci saranno opportunità da qui alla fine, ma ritengo che sia molto difficile». Così come Pioli dopo la gara contro la Lazio: «Zaniolo? Penso alla partita, delle altre cose se ne parlerà nei prossimi giorni». E Maldini: «Non ci scosteremo dalla visione e dalle nostre possibilità».
Voglia di Milan
La situazione non si è sbloccata, la Roma aspetta e valuta ogni scenario. Soprattutto quello di tenere Zaniolo fino alla prossima estate. Mourinho ogni giorno che passa ne è sempre più convinto, anche per questo Nicolò ieri si è allenato con il gruppo - e così farà anche oggi e nei prossimi giorni - considerandolo ancora un elemento della squadra. Doppia seduta ieri per l’attaccante: la mattina terapie, il pomeriggio con il gruppo: in mezzo un pranzo insieme alla famiglia per valutare tutte le possibilità e parlare con Claudio Vigorelli. Ma la volontà del giocatore - e della famiglia - è chiara: andare al Milan (accordo sui 3 milioni netti a stagione), e farlo se possibile già in questa finestra di mercato. La Roma ha preso atto della volontà del giocatore di lasciare la capitale, ma al tempo stesso è sopresa della situazione poco chiara riguardo alla vicenda. Perché si aspettava che Zaniolo avesse una squadra alle spalle vista la volontà di partire e la richiesta di cessione, pronta a prenderlo immediatamente, avvicinandosi alle richieste del club giallorosso. Invece fin qui tra Premier (a proposito, il Tottenham ha chiuso per Danjuma e ora deve vendere, non comprare) e Serie A per il momento non ci sono stati affondi decisi. Anzi, offerte ufficiali.