Abraham verso la Premier: ecco dove. E la Roma pensa già a sostituirlo così

Il centravanti inglese può tornare in patria a fine stagione: Emery lo vuole a Birmingham per un grande rilancio
Roberto Maida
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Il 14 maggio 2019 , sul campo del West Bromwich, Tammy Abraham festeggiava la promozione dell’Aston Villa calciando il rigore decisivo nella finale dei playoff. All’epoca, solo ventunenne, Abraham meritò di tornare alla casa madre, il Chelsea, da dove poi avrebbe attirato l’attenzione di Mourinho e della Roma. Quattro anni dopo Abraham può tornare all’Aston Villa, stavolta attraverso un trasferimento permanente. Il club di Birmingham, tornato stabilmente in Premier League, sta investendo molto per riposizionarsi ai vertici del calcio inglese e sta cercando un centravanti di spessore. 

La Strategia

Non siamo ancora ai livelli del 1982, quando l’Aston Villa vinse la Coppa dei Campioni. Ma il proprietario della società, il cinese Xia Jiantong, sta pensando in grande: l’estate scorsa ha investito oltre 100 milioni in cartellini di giocatori. E in questa stagione, dopo aver esonerato Steven Gerrard, ha assunto come allenatore lo spagnolo Unai Emery, l’allenatore specialista nei titoli europei. E’ stato proprio Emery a segnalare Abraham, che nella Roma sta vivendo un periodo difficile e nella prossima stagione tornerebbe volentieri in Premier. Attenzione: non esiste un caso a Trigoria, perché Abraham non ha chiesto di essere ceduto. Ma ovviamente Tammy è tentato dall’idea di consacrarsi nel suo Paese dopo essere stato scartato dal ct Southgate per il Mondiale. L’Aston Villa ha fatto dei sondaggi, dei quali anche la Roma è a conoscenza. E’ tutto molto chiaro. Tiago Pinto è disposto a trattare, dopo aver evitato di aprire la porta a gennaio, perché ha bisogno di mettere a bilancio 50-55 milioni di plusvalenze per alleggerire le perdite finanziarie. 

Concorrenza

Pagato due anni fa 40 milioni, Abraham oggi vale più o meno la stessa cifra: i 6 gol in campionato, dote dimezzata rispetto all’anno scorso, ne hanno fatto scendere la quotazione rispetto all’estate 2022, quando veniva da 27 gol stagionali. Ma nelle prossime settimane, se migliorerà il rendimento, potrebbe anche recuperare appeal. Non tanto da spingere il Chelsea ad esercitare il diritto di prelazione a 80 milioni, come da contratti firmati due anni fa. Abbastanza però da stimolare un’asta tra club inglesi. La Roma aspetta e nel frattempo si informa sui possibili sostituti. L’interessamento per Mbala NZola dello Spezia è reale. Per età e costi può essere una proposta interessante. Ma esistono idee anche più ambiziose che Mourinho sta studiando insieme a Tiago Pinto. Una è Roberto “Bobby” Firmino, centravanti brasiliano che si svincola dal Liverpool dopo otto anni. Il procuratore lo sta proponendo in Italia e non solo. Curiosamente Firmino, che ha perso il posto da titolare di recente ma ha segnato comunque 10 gol in stagione, è nato nello stesso giorno di Abraham, il 2 ottobre (ha sei anni di più essendo un ‘91). Per ora è solo una suggestione, dal punto di vista della Roma. Più avanti chissà. 

Il resto

L’altra plusvalenza che i Friedkin sono sicuri di contabilizzare è Ibañez, che grazie alla vetrina della nazionale brasiliana ha potuto distrarsi dall’espulsione del derby. La Roma lo venderebbe per circa 30 milioni, nella speranza di rinnovare il contratto di Smalling. Come erede di Ibañez vorrebbe invece un altro svincolato: il francese di origine camerunese Ndicka dell’Eintracht, già cercato lo scorso anno. Classe ‘99, sarebbe un ottimo rinforzo per la difesa che non ha un centrale mancino. Ma Ndicka piace a tanti, anche in Inghilterra. Non è facile prenderlo. Per la fascia destra piace Singo del Torino. Può essere un ingresso utile se Tiago Pinto vende uno tra Karsdorp e Celik. Infine c’è movimento a centrocampo: Hjulmand e Frattesi restano obiettivi credibili.


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