Dybala, dopo le lacrime deve decidere il suo futuro a Roma

Il suo pianto per il ko contro il Siviglia in finale di Europa League ha commosso i tifosi e Totti l'ha consolato: ora parlerà con il club
Dybala, dopo le lacrime deve decidere il suo futuro a Roma© AS Roma via Getty Images
Chiara Zucchelli
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INVIATA A BUDAPEST - Le vacanze possono aspettare. Il futuro, forse, no. Le lacrime di Paulo Dybala hanno toccato tutti i romanisti a casa e alla Puskas Arena. Perché sono state le lacrime di un campione che, nelle ultime settimane, ha lavorato sei ore al giorno (reali) con un unico obiettivo: giocare, segnare e portarsi a casa la coppa. Ce l’aveva quasi fatta e con lui non solo hanno sofferto i 30mila di Budapest, ma anche mamma Alicia, la fidanzata Oriana e gli agenti Jorge Antun e Carlos Novel, tutti presenti allo stadio. «Fiero di noi e fiero di voi, tutti i tifosi che ci hanno seguito fino a Budapest e chi ha supportato da casa e all’Olimpico - il pensiero dell’argentino affidato a un post sui social -. A prescindere dall’esito abbiamo dato il massimo. Giocare per questa squadra non è solo uno sport o un lavoro ma un onore. Abbiamo gioito insieme durante questo percorso e anche pianto lacrime di sofferenza che dimostrano il valore che abbiamo sempre dato per questa gente. Forza Roma sempre».

Quale futuro per Dybala?

Le lacrime di Dybala hanno colpito perché per un giocatore che sei mesi fa ha vinto il Mondiale forse una finale di Europa League poteva non essere la partita della vita e invece Paulo l’ha trattata come tale. Chiude il suo anno in giallorosso con 37 partite e 17 gol: è stato, quando è stato bene, l’anima e il cuore della Roma. E per questo ogni romanista spera che il pianto di Budapest fosse solo di tristezza e non di addio. È chiaro che dovrà parlare con la società: ha un contratto, ma ha anche la promessa di sedersi di nuovo con il club. Stipendio e prospettive, magari neppure in questo ordine: cosa farà Dybala? Se lo chiedono tutti. Per adesso si sa cosa farà nell’immediato: niente nazionale, recupererà dal problema alla caviglia, resterà in Italia qualche giorno aspettando che la compagna Oriana termini i suoi impegni musicali, poi forse qualche giorno di mare ma è tutto in divenire.

Quanto amore per la Joya

A consolarlo ci hanno pensato i tifosi, abbracciandolo sotto il settore. Ci ha pensato l’amico Matic con quella frase: «That’s football», diventata virale. E ci ha pensato anche la fidanzata Oriana: «Voglio condividere l'orgoglio che provo per te e l'emozione che provo nel vedere tutto l'impegno che ti porta a finali come quella di ieri. A dire la verità, di calcio me ne intendo poco. Non ne so molto, ma sento che ieri avete brillato e questo non cambierà anche se il risultato non è stato quello che volevate. Sei un grande esempio per me e sono sicura per molte altre persone là fuori. Come ti ho detto molte volte, sei un vincitore in questa vita perché puoi vivere di ciò che ami; e farlo in un modo così incredibile, non è un privilegio che molti possono avere. Ti amo, mi congratulo con te e ti sosterrò in tutte le finali e le partite che ti restano, anche se a volte il risultato ci fa piangere, o meglio ancora, festeggiare».

Dybala consolato da Totti

Qui sta la chiave di tutto: il pensiero di Oriana è quello di qualsiasi romanista, che aspetta Dybala per tante altre partite. La speranza di tutti è che sarà davvero così ma prima, come per Mourinho, ci sarà bisogno di capire programmi e prospettive. E, magari, a dargli una mano ci sarà Francesco Totti: è stato lui, dopo la partita, a consolare Paulo. Più di tutti.


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