Non c’è concorrenza quando prevale il desiderio. Alvaro Morata ha parlato chiaro a tutti coloro che lo hanno contattato per chiedergli lumi sul futuro: «Voglio andare alla Roma». La Juventus, che lo ha già ospitato per quattro stagioni in due periodi diversi della carriera, ne ha preso atto nel momento più caldo della vicenda Lukaku, il Milan osserva a fari spenti, l’Inter non è ancora realmente entrata in campo. Insomma: almeno per qualche giorno, la Roma sarà l’unica destinazione possibile per Morata. Non a caso il procuratore, Juanma Lopez, stamattina sbarcherà in città per sistemare i dettagli dell’accordo con Tiago Pinto: è pronto un contratto di quattro anni a 4,5 milioni netti più 0,5 di bonus a stagione, senza i benefici del decreto crescita. Se si muove l’agente, non è per ascoltare. Juanma Lopez già sa. Deve semmai definire.
Cosa ne pensano i Friedkin dell'ipotesi Morata alla Roma
I Friedkin non hanno ancora dato il via libera a un investimento che nei quattro anni può raggiungere i 40 milioni lordi, cartellino escluso, ma lo faranno presto. Il tempo di capire che un innesto del genere renderà più plausibile il ritorno in Champions League, dove la Roma non entra da ormai cinque stagioni. Questa proprietà non ama spendere per calciatori Over 30, soprattutto impostando un piano a lunga scadenza. Però per Morata stanno valutando un’eccezione. Mourinho, che ieri ha sfruttato il giorno di riposo per andare al Foro Italico a vedere le finali del padel, aspetta fiducioso e silente nel forno di Trigoria, mentre Dybala continua a tenersi informato. Ma è presto per affermare con certezza che Morata diventerà il prossimo centravanti della Roma. Nell’ultimo colloquio tra direttori sportivi, Pinto ha fatto sapere ad Andrea Berta di non disporre della liquidità necessaria a pagare i 12 milioni previsti come buonuscita dal nuovo contratto che Morata ha firmato con l’Atletico (fino al 2026, un anno in meno rispetto alla proposta della Roma). Senza soldi l’affare può incagliarsi anche se i club, per agevolare la negoziazione, potrebbero decidere di concordare un trasferimento in prestito con obbligo di riscatto fissato l’anno prossimo. È la cifra che, curiosamente, incasserà l’1 luglio 2024 la Roma come percentuale sulla rivendita di Frattesi, passato dal Sassuolo all’Inter con la stessa formula. Si tratta e si continuerà a trattare per tutta la settimana. Se non oltre.
Morata è la priorità di Mourinho
L’alternativa per Tiago Pinto sarebbe incassare il denaro di una grande cessione. Ovviamente il pensiero corre a Roger Ibañez, atteso oggi pomeriggio a Trigoria per la ripresa degli allenamenti insieme agli altri nazionali. La Roma ha deciso di venderlo ma ancora non ha ricevuto un’offerta giudicata congrua. Anche le ipotesi di partenza per Karsdorp e Spinazzola, avvicinati dai sauditi dell’Al-Shabab, non garantiscono introiti rapidi. Perciò non c’è molto tempo da perdere. Nel rispetto del fair play finanziario, Mourinho ha chiesto di puntare quasi tutto il budget disponibile sul centravanti. E ha indicato Morata. Non Scamacca, che peraltro costerebbe più o meno la stessa somma tra cartellino e ingaggio, dal momento che il West Ham non considera assolutamente la possibilità di un prestito. È la sua unica vera richiesta. Morata è l’attaccante che per qualità, caratteristiche, esperienza e duttilità rappresenta il rinforzo adatto: oggi può sostituire Abraham e alternarsi con Belotti, chiamato al riscatto dopo la terribile stagione appena conclusa. Ma quando Tammy tornerà a disposizione, Morata potrà anche coesistere con lui fornendo soluzioni tattiche nuove. L’estate prossima poi, con la squadra auspicabilmente di nuovo in Champions, si faranno altre valutazioni. Sarebbe in ogni caso un bel problema di abbondanza da porsi nel 2024.