ROMA - Anche lassù, in volo per 16 ore verso l’Australia occidentale, Daniele De Rossi avrà pensato e studiato. Pensato a come e dove rinforzare la Roma, studiato i profili che le varie piattaforme di scouting gli hanno consentito di visionare. Nei primi colloqui con il ds Ghisolfi, la principale necessità emersa è la sostituzione di Romelu Lukaku. Il primo nome che metterebbe d’accordo tutti, il piano A come lo chiamerebbe l’allenatore, è il canadese Jonathan David del Lilla. Classe 2000, contratto fino al 2025, stipendio da 1,5 milioni netti a stagione, è l’obiettivo per certi versi ideale.
Roma, c'è concorrenza su David del Lilla
Il problema, se così si può chiamare, è che di lui si sono accorti tanti club importanti dopo i 43 gol segnati in due campionati di Ligue 1 sotto la gestione dell’ex romanista Paulo Fonseca. David sarebbe stato un obiettivo raggiungibile se la Roma fosse entrata in Champions. Così diventa difficile, molto difficile: almeno adesso, all’inizio del mercato. Se poi Ghisolfi riesce a vendere bene qualche giocatore non fondamentale e accumula un piccolo patrimonio tra plusvalenze e tagli di stipendio, la questione può evolversi diversamente. Su David erano andati anche Napoli e Milan ma si erano sentiti gelati dalla richiesta del Lilla: 50 milioni. La cifra però può scendere perché il giocatore ha già comunicato di non voler rinnovare il contratto.
De Rossi sogna Chiesa e Frattesi
Intanto De Rossi, con discrezione, continua a seguire gli sviluppi della trattativa tra Chiesa e la Juventus. Anche qui c’è il Napoli. È evidente che la Roma non possa permettersi un investimento sull’ala azzurra e su un grande centravanti. Ma se arriva Chiesa, al quale l’allenatore ha telefonato, la strategia può cambiare. Con un innesto così forte sulle fasce, la squadra sarebbe disegnata con Dybala falso nove e magari Abraham (e Belotti, di rientro dalla Fiorentina) come centravanti di riserva. Bisogna avere pazienza e capire, anche in base alle opportunità che spuntano, dove andrà a spendere i soldi la Roma. I Friedkin sono intenzionati a sostenere economicamente il progetto De Rossi, vogliono scalare la classifica per conoscere la Champions League per loro ancora stregata, ma sempre secondo il principio dell’investimento sostenibile. De Rossi ha sentito nelle scorse settimane anche Davide Frattesi, citato in conferenza stampa come giocatore del vivaio perduto inopinatamente. Ma se l’Inter con Oaktree si assesta, Frattesi vuole restare dov’è. Il tipo di centrocampista che la Roma cerca è comunque quello: dinamico, aggressivo, prolifico.
Roma a caccia di terzini
Nella formazione titolare che ha in testa De Rossi, oggi sarebbero coperte solo sei o sette caselle: il portiere (Svilar), i due difensori centrali (Mancini e N’Dicka), due posti a centrocampo (uno tra Cristante e Paredes e Pellegrini), Dybala ed eventualmente El Shaarawy davanti. Servono di sicuro due terzini, aspettando che si definisca il futuro di Angeliño: domani scade l’opzione per l’acquisto a 5 milioni. Spinazzola è in scadenza e non è stato contattato per il rinnovo, come il secondo portiere Rui Patricio. Kristensen dovrebbe tornare al Leeds per fine prestito e Karsdorp è sulla lista dei partenti. A sinistra un giocatore che piace è lo scozzese Doig del Sassuolo: potrebbe andar bene come numero due se Angeliño non fosse confermato. A destra invece un altro giocatore del Lilla è sul tablet di Ghisolfi: il francese Diakité, classe 2001, molto abile nella fase offensiva. Ha segnato 6 gol in stagione. Ma costa parecchio. Curiosamente sarebbe il secondo terzino destro acquistato dal Leeds nel giro di due stagioni: l’altro è il turco Celik, che potrebbe restare per completare la panchina.