La Roma ha trovato il suo secondo portiere, e lo ha fatto anche risparmiando sul budget di mercato. Perché dopo aver intavolato la trattativa per Bodart, per cui lo Standard Liegi chiedeva 5 milioni, più o meno quanto l’Atalanta valuta Gollini, alla fine Ghisolfi ha optato per un parametro zero, trentaduenne, e che corrisponde al giusto profilo di vice Svilar nel rapporto qualità-prezzo. Così ieri alle 19 Mathew Ryan è sbarcato a Fiumicino, pronto a cominciare la sua avventura in giallorosso. Pantaloncino corto, maglietta scura, bagaglio e tanto entusiasmo: «Forza Roma», le immancabili parole del neo arrivato. L’australiano (ma con passaporto britannico) è uscito dal Terminal 1 dell’aeroporto accolto dai media e naturalmente dallo staff del club che lo ha accompagnato in albergo. Una notte di riposo prima della grande giornata di oggi tra visite mediche alla Mater Dei, la firma sul contratto, il tour di Trigoria, l’intervista e - se avanzerà il tempo - il primo allenamento. Di certo saluterà Daniele De Rossi, poi i suoi nuovi compagni e il suo nuovo preparatore Simone Farelli che lo seguirà nel corso della stagione. Dopo l’addio a parametro zero di Rui Patricio, ecco entrare allo stesso modo Ryan, portiere titolare della sua nazionale ormai da dodici anni e di cui è capitano dal 2019. Insomma, una star in Australia (nel 2015 ha vinto la Coppa d'Asia ricevendo anche il premio di miglior giocatore del torneo), un punto di riferimento per carisma, esperienza e affidabilità in ogni club in cui è passato in questi anni. Insomma, sulla carta un ottimo numero 12. Ma guai a chiamarlo così.
Ryan alla Roma: il contratto
Più volte ha infatti ribadito di non sentirsi un vice: «Una carriera si basa sul duro lavoro settimanale, su ciò che si dimostra tutti i giorni, e io so di essere un ottimo portiere». A 32 anni questo è il suo ultimo vero contratto. Un anno di ingaggio a meno di un milione con opzione per altre due stagioni se le cose dovessero andare nel migliore dei modi. E ciò non significa soltanto parare nelle partite in cui scenderà in campo, ma anche dimostrare di essere utile all’interno di Trigoria per far crescere i più giovani, per aiutare lo staff nello sviluppo di Svilar, per essere quel vice chioccia che potrà portare la giusta mentalità nello spogliatoio.
Ryan, quel precedente contro la Lazio
Certo, poi non va sottovalutato il lavoro in campo. Ma quello Ryan ha già dimostrato di saperlo fare a buoni livelli, salvo qualche inevitabile sbavatura come nel Mondiale 2022 quando un suo errore ha spianato la strada all'albiceleste verso i quarti di finale. L’ultima esperienza l’ha vissuta in Olanda, un anno e mezzo all’AZ Alkmaar: buone prestazioni da titolare in campionato e in Europa. Come contro la Lazio, in Conference League nel marzo 2023, quando con le sue incredibili parate sia in casa sia all’Olimpico ha eliminato i biancocelesti dalla competizione. Ora è pronto a rivivere lo stadio della capitale, ma con i colori giallorossi addosso e tanto entusiasmo per l’inizio di questa sua nuova avventura.