ROMA - Attenzione alta al settore giovanile, equilibrio tra competitività e costi, ricostruzione di un patrimonio calciatori. Saranno questi tre princìpi a ispirare il lavoro del nuovo direttore sportivo della Roma, Florent Ghisolfi. Ovviamente non significa voler trascurare il presente perché la mission affidatagli dalla famiglia Friedkin è il ritorno in Champions League dopo sei stagioni di invidia per chi vi partecipa. Ma significa una sterzata rispetto alla politica societaria che, nonostante investimenti enormi soprattutto sui salari, non ha prodotto il risultato sperato.
Roma, i motivi dell'investimento su Le Fée
La proprietà intende riavvicinarsi ai concetti della prima estate di Mourinho, quando venne acquistato un centravanti emergente per 40 milioni: Abraham. Così si spiega l’operazione Le Fée, pagato 23 milioni al Rennes: nelle aspettative di Ghisolfi, che lo conosce dai tempi del Lorient, è un centrocampista che migliorerà la Roma nell’immediato e in futuro magari si rivelerà un campione richiesto sul mercato.
Roma, pianificati altri cinque acquisti
Ghisolfi, che capisce già abbastanza l’italiano ma per il momento si esprime in francese o in inglese, conta di portare a Trigoria altri cinque acquisti dopo Le Fée, il portiere Ryan e il terzino Sangaré (2007) che ieri ha giocato titolare la prima amichevole. I ruoli ancora da coprire sono abbastanza chiari: due terzini, due esterni alti e un centravanti. E’ evidente però che in caso di cessione di Abraham o di altri calciatori, la quota ingressi crescerà. Della nuova Roma insomma abbiamo visto poco e niente, a un mese esatto dall'inizio del campionato.