ROMA - Bisogna avere ancora un po' di pazienza. Che non fa rima con pessimismo, tutt’altro: salvo imprevisti impensabili Artem Dovbyk giocherà nella Roma. Di più: sarà a Fiumicino entro la fine della settimana, per la firma sul contratto e per aggregarsi alla squadra in partenza per il ritiro in Inghilterra. Ma l’accordo con il Girona non è stato perfezionato neanche ieri, semplicemente perché dalla Spagna hanno preteso qualche ora di riflessione prima di rispondere all’offerta inviata domenica pomeriggio dai Friedkin: 32 milioni più 4 di bonus e una percentuale sulla futura rivendita del 10 per cento. Non siamo distanti, nel complesso, dalla clausola rescissoria da 40, che però la Roma vuole evitare assolutamente per poter concordare un piano di rateizzazione del pagamento.
Colpo Dovbyk
Se pensiamo che meno di un anno fa il Girona aveva acquistato Dovbyk per 7 milioni dagli ucraini del Dnipro, si profila un affare di mercato importante per tutti e due i club. Fino a ieri sera l’offerta, recapitata via Pec, non aveva ricevuto segnali di replica. Ci sta. Ognuno cerca di arrivare alla soluzione più vantaggiosa. Non è escluso che serva un ulteriore rilancio, uno sforzo supplementare da parte della Roma. Lo sanno Friedkin, lo sa Lina Souloukou, lo sa Florent Ghisolfi. Ma non esistono ragioni ostative al trasferimento, da quando il centravanti ucraino ha scelto dove andare a giocare: il quinquennale da 3,5 milioni più bonus è pronto in un cassetto, che verrà aperto quando anche i minimi dettagli saranno stati sistemati.
Retroscena
Ieri intanto da Kiev sono emersi i motivi della rottura con l’Atletico Madrid. Un improvviso cambiamento delle condizioni contrattuali, che prevedevano una maggiore gratificazione economica per il Girona ridimensionando lo stipendio del calciatore, avrebbe creato la frizione insanabile tra lo staff di Dovbyk e l’Atletico. Proprio in quel momento Tema ha ascoltato la telefonata di De Rossi, che gli ha prospettato un futuro da protagonista in Serie A. Tempismo perfetto che ha spostato l’equilibrio psicologico del duello. Da qui l’accelerazione della scorsa settimana, con il viaggio romano del procuratore Alex Liundovskyi e l’intesa raggiunta con la squadra più generosa nella proposta.
Attesa
I tifosi aspettano con la consueta trepidazione l’esito della trattativa. E sono pronti a invadere Fiumicino per la seconda volta in pochi giorni, dopo aver accolto con entusiasmo Matias Soulé. E’ però possibile che i Friedkin preferiscano la trovata spettacolare già testata nelle scorse estati con Dybala, Wijnaldum e Lukaku: volo privato guidato dal presidente con atterraggio nell’area executive di Ciampino. Quisquilie. In ogni caso l’attesa per l’arrivo del centravanti sale: Lukaku ha lasciato in eredità “solo” 13 gol in campionato, 4 in meno di quanti ne aveva segnati Abraham nella prima stagione romanista. Dovbyk appartiene alla categoria dei calciatori che possono alzare il livello di pericolosità e concretezza di una squadra: le 24 reti nella Liga con la squadra rivelazione dell’anno, che gli sono valse il trono dei cannonieri in Spagna, sono ottime credenziali; l’ambizione di poter migliorare ancora è il grande stimolo che giustifica l’investimento della Roma.
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