Roma, servono tagli: anche Paredes tra i cedibili

Per ottenere gli ultimi rinforzi De Rossi dovrà aspettare la riduzione dei numeri della rosa: la priorità del club è quella snellire il monte ingaggi
Roberto Maida
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Non sono più 31 ma 30 e forse addirittura 29: ieri la Roma ha ceduto Darboe in prestito al Frosinone, con bonus da incassare in caso di promozione in A, e ha stretto un accordo con l’Empoli per un’operazione simile sul norvegese Solbakken. Qui manca però il sì del giocatore che sta valutando con le persone a lui vicine se sia il caso di tentare il rilancio in una squadra di Serie A che lotterà per salvarsi. In ogni caso la preoccupazione di De Rossi, aprire spazio nello spogliatoio ai nuovi arrivi, rimane perché la rosa resta ampiamente oltre ai limiti, numerici e salariali, fissati dalla Ceo Lina Souloukou. Nel contare 31 calciatori l’allenatore considera anche alcuni giovani aggregati alla prima squadra, tipo il promettente 2007 Sangaré comprato dal Levante, che comunque sono ormai parte integrante del gruppo.  

Roma, l'obiettivo di ridurre il monte ingaggi. C'è anche Paredes...

La Roma non può né vuole derogare a certi parametri finanziari. Gli investimenti dei Friedkin, anche coraggiosi come dimostrano gli acquisti di Dovbyk, Soulé e Le Fée, devono andare di pari passo con i tagli. Questo spiega anche le riflessioni su Dybala, che guadagna tantissimo e non dà garanzie fisiche nella continuità di partite, ma non solo: attraverso alcuni intermediari di fiducia Ghisolfi sta sondando il mercato saudita (e non solo) per comprendere se riesce a piazzare anche Smalling e, a sorpresa, l’altro argentino Paredes, che ha già rifiutato una proposta araba all’inizio dell’estate perché il suo obiettivo è giocare un ultimo anno nella Roma per poi tornare in Argentina, al Boca. Ma anche la sua situazione va seguita fino al termine del mercato: Paredes, che è un fedelissimo di De Rossi e viene dalla Coppa America vinta, potrebbe snellire non poco il monte stipendi e consentire l’ingresso di un centrocampista più dinamico, tipo Soumaré. Intanto a Cagliari non giocherà perché deve scontare la seconda giornata di squalifica rimediata contro il Genoa, nella penultima partita dello scorso campionato. Ma anche nell’esordio casalingo contro l’Empoli, a corto di condizione per una preparazione ritardata, rischia di andare in panchina.

Roma, il punto sulle cessioni 

«Io non lego nessuno» ha chiarito De Rossi, che ovviamente si allinea alle strategie aziendali sapendo che la squadra potrà essere completata solo dopo una serie di partenze. Ecco gli altri nomi che stanno aspettando una nuova sistemazione: Karsdorp, fuori rosa dall’inizio del ritiro, guida la lista degli esuberi rimasti a Trigoria. Ma, se Solbakken accetta l’Empoli, va piazzato un attaccante come Shomurodov, rientrato dal prestito poco gratificante a Cagliari. L’interessamento del Verona per il momento non ha prodotto una vera offerta. Poi ci sono i giocatori che hanno un valore e anche un discreto gruppo di ammiratori, come Edoardo Bove, che piace alla Fiorentina. Ma la distanza tra domanda e offerta per adesso è ampia. L’altro 2002 salito dal vivaio, Zalewski, non ha ricevuto proposte particolaremente interessanti, nonostante la giovane età e il contratto in scadenza. Potrebbe anche rimanere, tanto è vero che De Rossi lo ha schierato titolare nell’ultimo test amichevole a Liverpool. Quanto ad Abraham, può tornare d’attualità il corteggiamento del Milan o un’iniziativa del club amico, l’Everton. Ma la Roma tratta solo in termini definitivi. Niente prestiti per il numero 9. Infine il giovane Joao Costa può andare in prestito all’Hull City, altra società vicina alla galassia Friedkin. 

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