ROMA - Quasi un ex. Paredes e la Roma non sono mai stati così lontani: il centrocampista gioca poco o nulla con Juric e le gerarchie si sono ribaltate da quando De Rossi non è più l’allenatore. Insomma, è passato da pedina inamovibile a riserva. Lo scenario più logico va a sfociare in un addio anticipato, già a gennaio. Sei mesi prima rispetto alla scadenza del contatto. Paredes non ha mai nascosto il desiderio di chiudere la carriera al Boca Juniors. Ieri è arrivata una mezza ufficialità. Prima di ritornare in Europa, il centrocampista si è esposto pubblicamente: «È sempre bello giocare un Mondiale per club, non posso dire molto di più...». Al torneo, in agenda il prossimo giugno, parteciperà il Boca Juniors e non la Roma. Il messaggio non è criptico. «Torno prima o poi, forse mi porto anche Dybala», aveva detto qualche mese fa. Ora i tempi sembrano maturi perché il vento è cambiato e spinge forte in direzione Argentina.
Roma, Paredes pensa alla Nazionale
La Roma non guadagnerà soldi cash dalla cessione di Paredes. Traduzione: l’argentino sarà liberato e quindi potrà firmare per qualsiasi squadra a parametro zero. A quel punto il risparmio sarà comunque consistente perché il suo stipendio è di 4 milioni di euro. Paredes ha bisogno di giocare per non uscire dal giro dell’Argentina di Scaloni. L’altra notte è sceso in campo in corsa nella sfida valida per le qualificazioni al Mondiale del 2026 contro la Bolivia, travolta per 6-0 anche per merito della tripletta di Messi. La nazionale è una sua priorità. Rischia di perderla se resta a Roma a fare panchina. Al Boca Juniors, invece, il minutaggio sarebbe l’ultimo dei problemi.
Paredes, c’è il Boca nel suo futuro
Nei giorni scorsi un arrivo in inverno a Buenos Aires era stato “sponsorizzato” dal papà di Paredes che ha ripubblicato una foto del figlio con la maglia del Boca Juniors messa sui social su una pagina dei tifosi. Lo scatto era accompagnato da quattro numeri non a caso: 2025. A supportare la tesi di uno sbarco anticipato dentro la Bomboniera c’è anche il cambio in panchina: da pochi giorni, infatti, Fernando Gago, ex compagno di squadra di Paredes con una parentesi nella Roma, è stato nominato nuovo allenatore. In conferenza stampa il tecnico però ha frenato sui possibili rinforzi: «Paredes? Non ho parlato con nessuno da quando sono arrivato. Dobbiamo rispettare i giocatori che sono qui». Parole che sembrano di circostanza. In Sudamerica, infatti, dicono che tra Gago e Paredes si sono già messi in contatto.
Roma, occhi su Mingueza
Chi prenderà la Roma nel post Paredes? Qualcosa si muoverà subito, ma non a centrocampo. La linea mediana, infatti, è considerata all’altezza, soprattutto quando Le Fée e Koné entreranno a pieno regime nei meccanismi di Juric. Gli sforzi saranno impiegati per ingaggiare un terzino destro, da troppo tempo il punto debole della squadra. Celik, al momento, è la prima scelta e di fatto non ha concorrenza da parte di Abdulhamid e del baby Sanagaré. Dalla Spagna è rimbalzato l’interessamento per Mingueza, esterno del Celta Vigo scuola Barcellona. Le antenne di mezza Europa si sono alzate perché il 25enne ha iniziato la stagione realizzando 2 gol e 4 assist in 8 partite. Un profilo da Roma. Non l’unico, però. Perché l’idea di fondo è di sistemare una volta per tutte il profondo buco nero che c’è sulla corsia di destra.