Le parole sono mattoni che i fatti trasformano in edifici. Tanto Ranieri quanto Ghisolfi, i due uomini di calcio che gestiscono le questioni tecniche della Roma, hanno chiarito che i Friedkin non si sarebbero tirati indietro davanti a nuovi investimenti: 120 milioni di cartellini sono stati spesi in estate, anche a sproposito; altri ne usciranno a gennaio dalle casse della società, finalmente libera dai gangli dell’Uefa e ben indirizzata nel risanamento finanziario.
Il piano mercato della Roma per gennaio
Naturalmente la Roma non potrà solo comprare. Dovrà anche vendere o comunque lasciare spazio ai nuovi innesti. L’idea però è di inserire un tris di rinforzi, proprio come nello scorso gennaio quando a Trigoria arrivarono Huijsen, Baldanzi e Angeliño. Proprio Angeliño, che era stato preso con il ruolo di vice Spinazzola, ha bisogno di un’alternativa valida. Evidentemente non basta lo svedese Dahl, che è di un anno più anziano di Pisilli ma ancora non è considerato pronto per la Serie A. Pagato quasi 5 milioni, potrebbe andare in prestito in una squadra che gli consenta di giocare con continuità. Al suo posto spazio a un mancino che sappia difendere e ribaltare l’azione. Ma ancora peggio la Roma è messa sul fianco destro, dove Celik è stato promosso a titolare: l’anno scorso nelle gerarchie tecniche il turco veniva dopo Karsdorp e Kristensen, oggi le gioca tutte (1.496 minuti!). E’ un evidente abbassamento di livello al quale la direzione sportiva ha pensato di ovviare ingaggiando il primo calciatore saudita della storia della Serie A, Abdulhamid, e un ragazzo del 1997 venuto dalla B spagnola, Sangaré. I risultati sono sotto gli occhi di tutti, al di là della deviazione decisiva contro l’Atalanta che forse Celik avrebbe potuto evitare se non si fosse voltato istintivamente davanti al tiro innocente di De Roon.
Il problema attacco e le uscite
Il terzo ruolo da coprire urgentemente è in attacco. Nel 2023 la Roma cominciò la stagione con Lukaku, Azmoun, Belotti più Abraham che viveva la convalescenza dopo l’intervento al ginocchio. Oggi oltre a Dovbyk c’è solo Shomurodov, che era sulla lista dei partenti dopo la brutta stagione a Cagliari proprio con Ranieri ma è rimasto quasi per forza, per assenza di alternative e di offerte. Contro l’Atalanta è stato il primo cambio, dovuto alle sofferenze del titolare, mentre dall’altra parte Gasperini calava sulla partita Samardzic, Zaniolo e Brescianini. E’ evidente che la Roma, ormai tarata sul 3-5-2 o sul 3-4-1-2, abbia bisogno di una punta centrale più attrezzata. Un possibile partente è Le Fée, che non sarebbe sostituito vista l’abbondanza di opzioni a centrocampo. Pagato 23 milioni, è l’unico calciatore di movimento disponibile che Ranieri non ha ancora utilizzato in tre partite. In Francia ha mercato, potrebbe lasciare la Roma in prestito nel prossimo mese.