
C'è un gioco di pazienza, incastri, provocazioni. Come tutte le trattative complicate, non bastano poche ore a definirne il destino in un senso o nell’altro. C’è aria di tormentone per Davide Frattesi, che vuole lasciare l’Inter perché si sente sottoutilizzato. E che vorrebbe andare alla Roma per festeggiare un agognato ritorno a casa. Marotta è stato chiaro: la valutazione è di 40 milioni, non un euro di meno. Ranieri è stato altrettanto deciso: a certe cifre non arriveremo. In più l’infortunio di Calhanoglu (seriamente a rischio anche per il derby del 2 febbraio) potrebbe suggerire prudenza a Inzaghi prima di vidimare il foglio di cessione definitiva. Ma queste schermaglie, formali e pure sostanziali, sono parte integrante del suk. Dietro alle quinte il burattinaio della negoziazione, Giuseppe Riso, continua a muoversi con circospezione per mediare tra le esigenze dei club coinvolti, dopo essersi assicurato il placet del suo assistito. Frattesi, appunto.
Frattesi, la Roma aspetta e valuta le cessioni
L’Inter ha un certo interesse a prolungare l’attesa, dovendo giocare due partite di Champions League entro la fine del mese. Se Frattesi andasse via, non potrebbe essere sostituito nella lista Uefa. Ma le riflessioni servono anche alla Roma, che ha bisogno di sistemare un paio di calciatori prima di presentare l’offerta vincolante: uno dei senatori, Cristante o Pellegrini, può davvero andare via. Cristante piace alla Fiorentina e potrebbe anche essere ospitato fino a giugno dalla stessa Inter, in prestito, consentendo a Friedkin di risparmiare circa 3 milioni lordi di stipendio. Pellegrini invece ne costa quasi 6 alla Roma e resta nei radar del Napoli e di qualche squadra straniera. Inoltre Ranieri è pronto a liberare anche Zalewski, in scadenza di contratto a giugno e senza alcuna possibilità di rinnovo, più Soulé, che cerca estimatori in Serie A per un rilancio a tempo pieno, e Hermoso, difensore che guadagna tanto e rende poco. Ci vuole tempo, insomma, per far quadrare i conti.