Bayern, Guardiola: Non finirà come all'andata

«Garcia non è stato presuntuoso, ho ammirato il suo coraggio. Se non osi, non vinci»
Roberto Maida
2 min

MONACO - Guardiola's philosophy. Al di là del risultato, dopo un 7-1, resta lo spirito. Vale per il Bayern, vale per la Roma, alla vigilia di una sfida che Pep giudica più difficile del previsto: «Non finirà come nella partita d'andata. Per noi sarà molto più dura. Conosco la Roma. E' una squadra orgogliosa, darà il massimo per non ritrovarsi nella situazione di due settimane fa. Ho molto rispetto per i nostri avversari, anche se naturalmente voglio vincere per chiudere il girone di Champions subito e concentrarmi sul campionato. La squadra non ha ancora toccato il punto che voglio io ma dopo un anno e mezzo di lavoro è sicuramente migliorata».

PRESUNZIONE? Nella pancia dell'Allianz Arena, prima dell'allenamento di rifinitura, prende di petto i giornalisti italiani che gli chiedono di bocciare l'atteggiamento di Garcia all'Olimpico: «Io non vedo niente di male ad essere presuntuoso. E ammiro il coraggio di una squadra che prova a vincere. La Roma ha avuto quattro palle-gol contro di noi. Se avesse tentato solo di difendersi, avrebbe ottenuto un risultato positivo? E chi lo dice? Magari non avrebbe perso 7-1 ma nemmeno avrebbe vinto. Non dimentichiamo che se la Roma è arrivata in alto, a giocare di nuovo in Champions League, lo deve al calcio di Rudi Garcia. Hanno perso una partita. Non un campionato, non un girone. Può capitare. Potrà capitare anche al Bayern». Nemmeno sul possibile cambio di modulo della Roma, dal 4-3-3 a al 4-3-1-2, si sbilancia: «Sapete tante cose voi, siete bravi. Venite nel mio ufficio e mi svelate anche gli altri segreti di Garcia... No, il punto è che non contano i moduli, conta l'interpretazione dei giocatori. Quella la vedrò solo sul campo, dopo il fischio dell'arbitro».


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