Cska-Roma, De Sanctis e il gelo

Alla vigilia della decisiva partita di Champions League a Mosca contro il Cska, l'estremo difensore giallorosso spiega come si para a -10°. «Ma io sono in gran forma»
Marco Evangelisti
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MOSCA - Se ne starà lì impalato a gelare. Almeno questo è quanto spera il tecnico Rudi Garcia, insieme con tutto il resto della squadra. Se Morgan De Sanctis avrà modo di non avvertire il freddo domani sera, vorrà dire che il Cska Mosca si starà facendo pericoloso.

Quindi il portiere più di chiunque altro avrà bisogno di prestare attenzione alle precauzioni che si prendono in casi estremi. Lo ha raccontato alla vigilia della gara di Champions League che la Roma disputa contro i detentori del titolo russo. «Ho giocato tanto nella mia carriera. Anche in condizioni estreme. Vestirsi bene, prepararsi. E’ troppo importante. Altrimenti soprattutto i portieri si ritrovano con mani e piedi congelati».

Intorno a -10°, vorremmo vedere. Quindi si mangiano molti carboidrati e zuccheri, pasta e crostate di frutta. Ci si spalma di olio di canfora. Si vestono materiali termici particolari, di cui la Roma è ben fornita grazie alla Nike. Bisogna riscardarsi a dovere prima della gara. Gli altri giocatori in qualche modo si rimettono in temperatura correndo. L’ultimo difensore corre il rischio di non riuscirci.

«Per il resto nessun problema - continua De Sanctis - Prima non potevo disputare una partita ogni tre giorni perché ero reduce dall’infortunio al gomito e dall’operazione. Adesso sì. Sono in piena forma». Al 200%, dice utilizzando un paradossale luogo comune aritmetico. La Roma passa attraverso questa strettoia nella sua rincorsa a una qualificazione prima ritenuta impossibile e che ora sarebbe un delitto non cogliere. E De Sanctis capisce quanto sia importante ciò che la squadra sta facendo. «Con tutti gli infortuni con cui abbiamo dovuto confrontarci». E di cui lui stesso ha fatto parte.

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