Champions League, dal 2018 all’Italia sempre 4 posti

Dovrebbe contare la classifica finale del campionato. Aumenteranno pure gli introiti
Champions League, dal 2018 all’Italia sempre 4 posti© AP
Antonio Barillà
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MONTECARLO - A partire dal 2018, alla Champions League parteciperanno sempre quattro italiane. La riforma della competizione, discussa ieri prima alla riunione dell’Eca e poi dal Club Competitions Committee Uefa - di entrambi fa parte il presidente della Juventus Andrea Agnelli - stabilisce infatti che le prime quattro classificate di Premier League, Liga, Bundesliga e Serie A saranno ammesse alla competizione, ribattezzata SuperChampions, senza che nessuna debba passare dai play off, rischiosissimi come insegna la Roma. Una novità importantissima per il nostro movimento, nell’ambito di una revisione più ampia che coinvolge anche la distribuzione degli utili: soltanto il 15% sarà infatti destinato al market pool (il montepremi che si ottiene dalla vendita dei diritti tv e da altri proventi commerciali e che viene assegnato alle nazioni rappresentate nella fase a gironi, quindi redistribuito alle società partecipanti), mentre il resto sarà assegnato alla quota fissa e legato ai risultati.

PUNTO CRUCIALE - E’ un punto cruciale, perché, tenendosi conto dell’albo d’oro, oltre che dei risultati stagionali, aumenteranno i ricavi dei club più importanti. In qualche modo, sarà così riconosciuto il valore del blasone che era alla base di un primo progetto di riforma rimasto lettera morta, ovvero l’assegnazione del posto (sarà probabilmente il quarto) in Champions per merito storico. Per fare un esempio, in questa edizione sarebbe stata garantita la partecipazione a società tipo Manchester United, Milan o Inter tradite dalle posizioni finali in campionato.

SUCCESSO POLITICO - Il terzo punto della riforma riguarderà il ranking, che orienterà non solo la spartizione degli utili ma anche la definizione delle teste di serie. La riforma, che sarà ufficializzata oggi, aderisce alle esigenze dei grandi club, che minacciavano la creazione di una Superlega, e, con riferimento all’Italia, rappresentano un notevole successo politico, per il quale sono stati determinanti Juventus e Milan.

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