Champions, ancora violenza: aggrediti tifosi del Liverpool a Kiev

Autori del raid alcuni hoolingans locali probabilmente appartenenti alle frange violente della Dinamo Kiev
Champions, ancora violenza: aggrediti tifosi del Liverpool a Kiev
Patrizio Cacciari
6 min

KIEV - In attesa di conoscere le decisioni della Uefa sui fatti di Liverpool-Roma dove un tifoso dei Reds è rimasto gravemente ferito in seguito ad alcuni scontri nel prepartita e due ultras della Roma sono ancora in carcere, in un altro grave episodio di violenza è rimasto coinvolto nella notte di giovedì un gruppo di fans del Liverpool, giunti a Kiev per seguire la finale di sabato contro il Real Madrid. Secondo alcune testimonianze la polizia avrebbe fermato due responsabili. Presente anche Dan Warburton, un giornalista del Sunday Mirror che sull'episodio ha twittato: «Stavamo solo cenando».

 

I tifosi dei Reds erano a cena in un locale del centro quando improvvisamente - riporta il Daily Mirror con tanto di testimonianza fotografica - sono stati attaccati da un gruppo di 20 persone con il volto travisato, presumibilmente ultras locali appartenenti alle frange violente della tifoseria della Dinamo Kiev. I teppisti ucraini hanno lanciato sedie e picchiato e ferito gli inglesi per poi dileguarsi nella notte.

CHI SONO GLI HOOLIGANS DELL'EST - Il pericolo violenza che arriva dall'Est Europa non va sottovalutato. L'opinione pubblica ha ancora negli occhi le immagini degli scontri di Marsiglia durante lo scorso Campionato europeo, quando bande di hooligans russi si scontrarono per le strade della città contro i tifosi inglesi. Chi sono e cosa vogliono gli ultras dell'est? Russia, ma anche Ucraina, Polonia e Ungheria negli ultimi anni hanno registrato la preoccupante crescita di questo fenomeno. Bande di giovani, con il culto della boxe, dell'MMA e nella maggior parte dei casi vicini a un'ideologia estremista, si sono organizzate in maniera paramilitare e hanno preso il controllo delle principali curve. Nell'ultima partita di Europa League tra Dinamo Kiev e Lazio, ai tifosi italiani è stata addirittura vietata la trasferta a causa della delicata situazione internazionale. Gli hooligans della Dinamo sono tra i più fanatici della zona, messaggi subliminani scritti in italiano non sono passati inosservati. La disputa? L'appoggio ideologico alle varie fazioni filorusse e filoucraine impegnate nella regione del Donbass. Insomma, i confini calcistici sono stati ampiamente superati.

COSA VOGLIONO? - Dimostrare di essere i più cattivi, i più forti, i migliori nella difesa del territorio. Per questo attaccano gli inglesi. I russi a Marsiglia, gli ucraini a Kiev. Nell'immaginario collettivo di queste bande, il mito dell'hooligans inglese violento degli anni 80 resiste ancora. La voglia di confrontarsi nello scontro corpo a corpo è tantissima, anche se gli inglesi, fortunatamente, non sono più "quelli di allora". Un campanello d'allarme non sono per la Uefa, che quest'anno ha fatto i conti anche a Bilbao con le scorribande della tifoseria del Cska Mosca (negli scontri ha perso la vita un poliziotto), ma anche in vista degli imminenti Mondiali di Russia 2018.

LA RUSSIA VIGILA - E in mattinata all'Ansa ha rilasciato alcune dichiarazion Aleksandr Shprygin, leader dell'Unione Panrussa dei tifosi, definendo infondati i timori di possibili azioni violente da parte degli ultras russi durante l'imminente evento sportivo: «Il mondiale è un progetto voluto personalmente dal presidente Putin e le autorità si assicureranno che tutto vada per il verso giusto».  Secondo Shprygin, l'allarmismo diffuso dai media occidentali sarebbe l'ennesimo esempio di propaganda volta a screditare la Russia. I turisti stranieri, dice, saranno al sicuro. In previsione dell'evento, infatti, i servizi segreti russi tengono le tifoserie sotto stretta sorveglianza e l'accesso agli stadi sarà interdetto ai più violenti. «Mentre in passato le autorità chiudevano un occhio sulla violenza negli stadi, negli ultimi tempi ogni episodio viene perseguito», ha commentato Shprygin, lui stesso bandito dagli stadi del mondiale in quanto considerato elemento pericoloso. Il problema è che, come nel fatto di Kiev appena accaduto, non basta allontanare i facinorosi dagli stadi, perché la violenza si è spostata in strada e nelle zone limitrofe agli eventi sportivi.


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