Psg, Buffon: «Potevo andare al Napoli»

Il portiere del Psg al San Paolo tornerà a giocare titolare in Champions dopo la squalifica di tre giornate: «Con Ancelotti gli azzurri hanno un altro tipo di consapevolezza. Per noi sarà durissima». E intanto in Francia sono sicuri che resterà anche il prossimo anno
Psg, Buffon: «Potevo andare al Napoli»© AFPS
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PARIGI - Una partita «delicata, contro un avversario di grandissimo livello". Gigi Buffon si prepara a sfidare il Napoli. Martedì il Paris Saint Germain scenderà in campo al San Paolo per affrontare i partenopei in una partita chiave per il prosieguo del cammino in Champions. "L'avvento di Ancelotti ha fatto sì che questa squadra prendesse un altro tipo di consapevolezza che prima non era certa di avere", sottolinea ai microfoni di Sky Sport Buffon che, scontate le tre giornate di squalifica, sarà fra i pali del Psg sin dal primo minuto. "Come ho vissuto le prime tre partite del girone? Soffrendo - sorride - Le ho guardate in differita in tv dallo spogliatoio, non essere partecipe mi fa soffrire».

«La Champions non è un’ossessione, ma un obiettivo che mi regala stimoli e vitalità incredibili», ha proseguito l'ex portiere della Juventus che ha poi ricordato il faccia a faccia con l’arbitro Oliver: «Finita la gara ho alzato un po’ troppo i toni, però ci tengo a dire che nell’arena, quando veramente si pesa il comportamento di una persona, penso di essere stato molto sportivo. Mi sono preso un’espulsione che ancora oggi mi domando il perché. Per il dopo, sicuramente sono tre giornate meritate. Se fossi l’arbitro Oliver e oggi incontrassi Gigi Buffon? Ci scherzerei, perché l’ironia è il modo migliore per abbattere dei muri e creare subito un’empatia».

Gigi ha poi raccontato da dove gli sia uscita l'espressione “il bidone della spazzatura al posto del cuore”: «E' venuta fuori dalla mia fervida fantasia, in quel momento non sapevo che dire. Avevo davvero un diavolo per capello ed è uscito il Gigi di Carrara».

Il portierone ha poi parlato di mercato: «Se il Napoli mi ha mai cercato? Lasciamo stare (ride), sono dettagli. La cosa buffa dell’Italia è stata che quando si è sparsa la voce che magari continuavo a giocare, si è sbizzarrita la fantasia e tutti hanno avuto coraggio. Non faccio nomi, perché è giusto che sia così». L'idea di giocare in Italia gli è anche venuta in mente... «Avrei potuto prendere in considerazione un qualcosa di romantico come Parma. O il Genoa, perché quand’ero bimbo era la squadra per la quale tifavo. Oppure la Lazio, perché i tifosi della Lazio mi hanno sempre trattato come un campione e un uomo da onorare e questo per me ha un valore davvero importante. Ma nonostante questo, penso che la situazione migliore fosse quella di uscire dall’Italia e ampliare il mio mondo di conoscenze».

«Se il Psg è favorito per la Champions? No, per arrivare a determinati successi c’è bisogno di un percorso, di un progetto, di una società e una squadra che si conoscano da tempo. Il Psg è una novità di questi anni e necessita di tempo. In Champions ci sono due-tre favorite: il Barcellona, perché ha il primo o ogni tanto secondo giocatore al mondo; poi c’è la Juve, che negli ultimi anni si è consolidata a questi livelli e ha preso l’altro giocatore che è considerato il primo e a volte il secondo del mondo; poi ci sono outsider come il City, che magari in questi anni non ha fatto grandissime cose in Champions, ma ha un allenatore e una squadra che lo rendono una delle papabili vincitrici», ha concluso Buffon.

IL FUTURO - Intanto, come scrive Le Parisien, Buffon ha espresso la volontà di restare anche il prossimo anno a Parigi, dove vuole vincere la Champions League. In accordo con il club parigino il portiere italiano attiverà l'opzione per il secondo anno di contratto.


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