Champions League, Roma-Porto 2-1: Zaniolo, doppietta da urlo

L'attaccante giallorosso si prende la scena anche in Europa nell'andata degli ottavi di Champions League. Due legni colpiti da Dzeko in una serata rovinata dal fortunato gol di Adrian Lopez: il discorso qiualificazione è ancora aperto
Champions League, Roma-Porto 2-1: Zaniolo, doppietta da urlo© LAPRESSE
Simone Zizzari
7 min

ROMA - Una notte magica sporcata - in parte - dalla sfortuna. La serata di Champions della Roma poteva essere una meraviglia, illuminata dalla doppietta di Zaniolo, ormai elevato al grado di top player giallorosso. Non lo è stata poer l'ennesima disattenzione/sfortuna che ha permesso al Porto di segnare un gol determinante in vista del ritorno in Portogallo. Il 2-1 finale per gli uomini di Di Francesco è però una bella risposta data ad un pubblico che all'Olimpico ha supportato la squadra dal primo all'ultimo minuto.

LE SCELTE DELLA ROMA - Di Francesco sceglie una Roma più italiana che mai (ben 7 in campo!) con Mirante in porta al posto dell'infortunato Olsen e Manolas al centro. Florenzi torna esterno basso per l'indisponibilità di Karsdorp mentre in avanti è l'insostituibile Zaniolo a prendere posto nel vertice alto a destra. 

PRIMO TEMPO -  Che non sarebbe stata una serata semplice per la Roma lo si era capito fin dalla vigilia. Bastava leggere la storia: mai una vittoria giallorossa contro i Dragoes nella massima competizione europea. Precedenti a parte, i lusitani in stagione volano che è una bellezza, soprattutto in Champions con un girone di qualificazione (non irresistibile) dominato. I risultati non sono mai casuali e la squadra di Conceiçao all'Olimpico ne spiega i motivi: solida, compatta, asfissiante nel pressing, rapida nelle ripartenze. La Roma lo sa e resta accorta senza scoprire mai il fianco al contropiede avversario. Ne viene fuori una partita chiusa, imballata, sicuramente non spettacolare. La posta in gioco, del resto è altissima. I giallorossi tengono palla, provano a mordere - soprattutto nei primi minuti - ma dalle parti di Casillas il traffico è da ora di punta. Il tecnico Conceiçao (fischiatissimo dalla curva Sud) cambia le carte in tavola e dal solito 4-3-3 passa ad un più prudente 4-4-2 con Brahimi più arretrato rispetto al solito. Ad impressionare di questo Porto così brasiliano (sei in campo più Pepe, nato in Brasile) è la sua fisicità e atletismo con capitan Herrera lì in mezzo al campo a fare filtro e dare ordine a tutta la squadra (il corteggiamento delle big italiane non è casuale). 

PALO DI DZEKO - Se il Porto convince, la Roma a tratti esalta il suo pubblico, soprattutto nella parte iniziale. Al 4' Felipe perde palla sulla propria trequarti grazie al pressing di Zaniolo, El Shaarawy prova ad approfittarne ma il suo passaggio al centro non trova pronto all'appuntamento Pellegrini. L'asse sinistro giallorosso va che è una bellezza: il treno Kolarov non conosce fermate e infila in area portoghese palloni che Casillas con difficoltà riesce ad arginare. Il primo quarto d'ora capitolino è arrembante. De Rossi fa argine ed ordine in mediana e ha una voglia matta di chiudere l'amaro capitolo di due anni e mezzo fa quando fu uno degli artefici principali dell'eliminazione giallorossa ai preliminari proprio contro il Porto. Alla mezz'ora prima Pellegrini e poi Fernando (su una sciagurata disattenzione di Fazio) hanno due buone chance non sfruttate per rompere l'equilibrio. L'occasione più nitida però capita sui piedi di Dzeko al 37': Fazio lancia lungo per il bosniaco che stoppa da campione, si beve Felipe e scarica su Casillas un bolide che centra in pieno il legno. Un palo clamoroso che strozza l'urlo di gioia dei 50 mila dell'Olimpico. Dopo il pericolo scampato il Porto torna a pressare e a fare densità impedendo alla Roma di manovrare con la necessaria lucidità.

RIPRESA - Nel secondo tempo la Roma cambia marcia e stringe all'angolo gli avversari, incapaci di reggere l'urto giallorosso. Cristante ha subito una chance in apertura su lancio di Zaniolo, poi è Pellegrini a non trovare il tempo giusto per la conclusione da buona posizione. Il Porto si vede in una sola circostanza ma fa paura: Danilo di testa da calcio d'angolo al 57' svetta più alto di tutti mettendo la palla fuori di un nulla. La Roma non si fa scoraggiare e torna alla carica a spron battuto. Prima Pellegrini fallisce un'altra occasione poi sale in cattedra Zaniolo che si prende la scena anche in Europa. Il diamante romanista realizza una doppietta in sei minuti mandando in estasi il suo popolo. La prima rete è magia pura. Dzeko al 70' tiene un pallone difficile in area lusitana, vede arrivare il giovane attaccante e lo serve senza esitare: la rasoiata dell'ex Inter non lascia scanpo a Casillas. Sei giri d'orologio e arriva l'apoteosi. Ancora Dzeko riparte in contropiede, scarica un tiro dal limite che centra il palo (il secondo della serata) ma sulla ribattuta il più lesto è ancora il baby prodigio che insacca sotto la Sud. 

BEFFA ADRIAN LOPEZ - 2-0 per la Roma. Sembra fatta. E invece no. E' la Champions, bellezza. Conceicao toglie Fernando per Andrè Pereira e al 79' trova il fortunato gol di Adrian Lopez a riaprire il discorso qualificazione. Una conclusione sporca di Tiquinho si trasforma in un assist per lo spagnolo: conclusione secca e Mirante battuto. Il finale di gara è sofferenza pura per la Roma che va vicina a subire il pari con un tiro a giro dalla distanza di Herrera fuori di un nulla. La squadra di Di Francesco non c'è più sulle gambe e subisce il forcing di un Porto che nsembra avere più energiue residue. Nzonzi, Santon e Kluivert entrano nei minuti finali per provare a diare fiato allla squadra e Kolarov proprio all'ultimo minuto di recupero sfiora il tris (grande intervento di Casillas nella circostanza). Il risultato non cambierà più. Nella magica notte di Zaniolo la Roma trova un 2-1 comunque positivo. Il diascorso qualificazione, però, resta apertissimo. In Portogallo ci sarà da soffrire. E non poco. 


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