Conte: "Evitiamo paragoni con Mourinho. Lukaku non ci sarà"

La conferenza stampa dell'allenatore alla vigilia della sfida al Camp Nou con il Barcellona
Conte: "Evitiamo paragoni con Mourinho. Lukaku non ci sarà"© AFPS
Andrea Ramazzotti
9 min

BARCELLONA - L’Inter senza l’infortunato Lukaku andrà alla ricerca di una grande impresa al Camp Nou. Conte ci crede e ha parlato di passo in avanti nel processo di crescita della squadra.

L’Inter non ha mai segnato al Camp Nou e nelle ultime 5 gare ha sempre perso. Non il massimo per affrontare il match di domani, per giunta in un girone molto difficile…
Il nostro girone è interessante e difficile, ce ne siamo accorti dopo la prima partita nella quale abbiamo pareggiato in casa. E’ inevitabile se hai l’ambizione, la voglia e la speranza di andare avanti, devi cercare di fare punti in questo campo. Giocare qui non è semplice, contro una squadra top al mondo, ma noi veniamo per giocarci le nostre carte con grande rispetto e sapendo che affronteremo un candidato alla vittoria della Champions.

Si aspetta una partita con Messi o una senza Messi?
Mi aspetto una partita difficile perché affrontiamo una delle squadre più forti al mondo nella quale gioca Messi che insieme a Ronaldo è il più forte al mondo, uno che sposta gli equilibri della gara. Da una parte c’è la voglia di affrontare il Barcellona con tutti gli effettivi e anche con un campione unico come Messi. Vediamo domani la loro formazione: noi dovremo essere pronti ad affrontarli con o senza Messi.

Di che partita ha bisogno l’Inter dopo l’1-1 contro lo Slavia?
Una partita intensa, con dei buoni ritmi, facendo le nostre cose nella fase di non possesso ed essendo bravi anche in fase di possesso. Affrontiamo un’avversaria che ti può segnare in qualsiasi momento, ma dobbiamo pensare che il nostro percorso di crescita passa questi incontri. Non sarà facile, ma vogliamo ben figurare e dimostrare che siamo sulla buona squadra per mettere in difficoltà questi team che già sono al top. Noi abbiamo iniziato un percorso e speriamo di completare questo percorso.

Prima il Barcellona e poi la Juventus: non male come settimana… Riuscirete a pensare solo al Barcellona?
E’ una settimana molto intensa per noi perché affrontiamo il Barcellona e poi la Juventus. Come dico sempre ai calciatori: la partita delle vita è la prima che dobbiamo giocare ovvero quella con il Barcellona. Non penso abbiano bisogno di stimoli i ragazzi: saremo molto concentrati e questo sarà un altro step nel nostro processo di crescita.

Cosa pensa di Fati?
E’ un giocatore forte e promettente. Aspetto domani di conoscere la loro formazione perché abbiamo notizie solo tramite i giornali e le tv. Noi ci siamo preparati ad affrontare il Barcellona con tutti i suoi effettivi.

Barcellona-Inter fa venire in mente agli interisti la gara del 2010 e lei è accostato a Mourinho. Si rivede in lui? Le fa piacere questo paragone?
Mourinho ha fatto qualcosa di incredibile e difficilmente ripetibile. Fare paragoni è impossibile perché sono epoche diverse: noi ci troviamo all’inizio di un percorso che speriamo possa portarci a crescere. Dobbiamo avere l’ambizione di regalare gioie ai tifosi. Ho grande rispetto per quello che è stato fatto nel passato, un qualcosa che resterà indelebile nella storia del calcio.

Non è strano affrontare Juventus e Barcellona nel giro di pochi giorni?
E’ strano che questi match avvengano nel giro di pochi giorni. Per me e i miei giocatori deve essere motivo di soddisfazione e di voglia: ci stiamo presentato al cospetto del Barcellona da primi della classe dopo 6 vittorie di fila in campionato e in tutti noi ci deve essere la voglia di venire qua a giocarci le nostre carte in maniera giusta, umile, sapendo che stiamo lavorando per colmare i difetti, ma anche consci del fatto che stiamo lavorando per valorizzare i nostri pregi. Deve essere una gioia e un motivo di soddisfazione affrontare il Barça adesso.

Dopo il rosso di Genova, a livello psicologico è meglio per Sanchez partire dall’inizio o dalla panchina?
Ci tengo a fare una precisazione su Sanchez, sulla simulazione, perché ho letto cose che non mi sono piaciute. Lui vive per il calcio e non cerca la simulazione: nell’azione incriminata si rialza e vorrebbe continuare. Non mi sono piaciute alcune cose che ho letto contro Alexis: lo stimo e c’è voluto un po’ di tempo per farlo entrare in condizione, è a disposizione e domani vedrete che scelta avrò fatto. E’ un calciatore che ci può dare tanto in fatto di esperienza. Il ragazzo nel momento in cui c’è stata questa situazione non ha chiesto il rigore e va difeso e non va tacciato come uno che ha cercato di ingannare qualcuno.

I ritmi del campionato italiano sono troppi bassi per la Champions o questo è un luogo comune?
In Italia le partite sono più tattiche e quando c’è tatticismo si tende ad annullare l’avversario, gli spazi sono ridotti e ci sono meno capovolgimenti di fronte rispetto ad altri campionati come quello inglese, tedesco, francese e spagnolo. In questi tornei ci sono meno tatticismo, più intensità e più uno contro uno a tutto campo. Detto questo non dimentichiamo che la Juventus in Champions si è fatta rispettare e in questi anni ha tenuto alto il nome del calcio italiano in Europa.

Cosa potrebbe significare a livello di crescita un buon risultato? E cosa comporterebbe una sconfitta?
Il risultato deve essere una conseguenza di quello che proporremo sul campo. Quando parlo di step significa venire qui a giocarci le nostre carte con coraggio, determinazione, voglia e mostrando quello che abbiamo preparato con personalità. Se lo faremo avremo possibilità di portare a casa un buon risultato. Se potessi scegliere un buon risultato dopo una prestazione nella quale siamo presi a pallonate, preferisco una bella prestazione e una sconfitta. Non possiamo pensare di venire qua con l’elmetto per fare una partita a difesa della nostra porta. Abbiamo ragazzi che proveranno a fare questo. Il risultato sarà una conseguenza del nostro atteggiamento.

Avete preparato la gara per vincere oppure…
Nessun prepara le partite per pareggiare o per cercare di limitare i danni. Sarebbe andare contro alla crescita che chiedo ai ragazzi. Abbiamo iniziato questo percorso e vogliamo fare le cose al 100%, dando il massimo per la squadra. Dobbiamo fare questo e avere fiducia in quello che stiamo facendo. A volte abbiamo risposte positive, altre così così: fa parte di questo percorso nel quale dobbiamo affrontare la situazione guardandola negli occhi, giocandoci la partita e vedendo poi come finisce. E’ questa la squadra che dobbiamo seguire. Ogni partita deve essere uno step per crescere di fiducia, autostima e coraggio. Lo chiedo ai ragazzi e loro la pensano come me.

E’ il momento per l’Inter per affrontare un Barcellona in difficoltà?
Che sia il momento giusto o non giusto c’è un dato di fatto: qui il Barcellona fa rispettare la sua legge al di là che quest’anno loro hanno avuto degli alti e bassi. Stiamo parlando del Barcellona, di Messi, Suarez, Griezmann… C’è grandissimo rispetto nei loro confronti e ci vogliamo giocare la partita: affrontare il Barcellona qua è uno step nel nostro percorso. Sfidare una squadra abituata a vincere la Champions non sarà facile, ma noi stiamo facendo un percorso con passione.

Come sta Lukaku?
Non c’è perché ha avuto un piccolo affaticamento al quadricipite. Se lo portava dietro da qualche giorno e lamentava questo problema. Gli esami strumentali sono stati negativi, ma abbiamo preferito non rischiare. Bisogna rispettare le sensazioni del giocatore. Domenica ci sarà? Gli esami hanno scongiurato qualsiasi problema e c’è un affaticamento a livello del quadricipite. Da questo punto di vista siamo sereni e ora pensiamo a domani e a fare una bella partita. Al resto penseremo un minuto dopo la fine della gara contro il Barcellona.


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