Juve-Atletico Madrid 1-0: decide una magia di Dybala

L'argentino realizza una punizione da urlo in chiusura di primo tempo. I bianconeri passano da primi nel girone. Ronaldo in affanno, Bernardeschi colpisce un palo
Juve-Atletico Madrid 1-0: decide una magia di Dybala© Juventus FC via Getty Images
Simone Zizzari
7 min

E ora chiamatelo Houdinybala. Non c’è trucco e non c’è inganno: Paulo è un mago vero. Un prodigio dell’attaccante argentino su punizione regala alla Juve la vittoria di misura sull’Atletico Madrid e il primato garantito del girone, rendendo inutile l’ultima sfida contro il Leverkusen. Allo Stadium i bianconeri soffrono ma giocano da padroni, concedendo poco agli avversari e massimizzando le occasioni avute. A referto finisce anche un palo colpito da Bernardeschi nella ripresa. Tanto basta per meritare tre punti d’oro in ottica sorteggio: nessuno potrà più insidiare il primo posto a Sarri. Si è rivisto anche Ronaldo che non ha brillato, al pari dei suoi compagni di squadra più prestigiosi. Poco male se al loro fianco acceca la stella di Dybala, baciato da un momento di forma a dir poco straripante.  

Le scelte di Sarri e Simeone

Juve col 4-3-1-2. Ramsey gioca trequartista con Dybala al posto di Higuain al fianco del rientrante Ronaldo. In difesa confermato l’acciaccato De Ligt accanto a Bonucci. L'Atletico con il solito 4-4-2. La difesa è a pezzi, senza le colonne Gimenez e Savic. Joao Felix reduce da un problema con la caviglia comincia dalla panchina. In avanti l’ex Morata (applaudito dai suoi vecchi tifosi) e Vitolo nel tentativo di risolvere il problema realizzativo lì davanti che comincia a pesare come un macigno sulla stagione fin qui negativa degli uomini di Simeone, orfani anche di Diego Costa. 

Primo tempo, la decide una magia di Dybala

Le previsioni della vigilia vengono rispettate in pieno. La partita non è bella ma in campo è battaglia. Si gioca in un fazzoletto e la densità dell’Atletico in mezzo al campo impedisce alla Juve di tessere trame interessanti riducendone la velocità di manovra. Ronaldo si vede poco, Dybala decisamente di più. Il problema bianconero è Pjanic che tocca un’infinità di palloni ma sembra avere il motore ingolfato. Il risultato è che di occasioni da gol se ne vedono con il lumicino. Il primo squillo del match arriva sull’asse Dybala-Ramsey con il rasoterra dell’argentino che impegna a terra Oblak. L’Atletico  gioca di rimessa, puntando sulla solita aggressività, marchio di fabbrica del cholismo. A regalare una chance agli spagnoli è Matuidi che perde palla a centrocampo e permette a Trippier di servire Vitolo il cui tiro viene deviato provvidenzialmente in angolo da De Ligt. Saul ha un’altra buona chance di testa su un cross teso dalla sinistra di Lodi ma non inquadra la porta da ottima posizione. Il nazionale spagnolo esalta i riflessi di Szczesny al 25’ con una conclusione dalla distanza sporcata dalla gamba di Bonucci. L’ex Morata rimane nascosto e non punge mai. Meglio Vitolo che almeno regala dinamismo. Per sbloccare il pari servirebbe la magia di un singolo che arriva puntuale al 46’. A regalare il prestigio è Dybala (e chi altrimenti?) che incanta lo Stadium con una punizione calciata da posizione impossibile: siamo al limite dell’area dei colchoneros sulla linea di fondo di destra. Tutti penserebbero ad un cross al centro, non Paulo che si inventa una conclusione pazzesca che sorprende Oblak e fa esplodere di gioia il suo popolo. E' la sua decima rete su calcio piazzato con la maglia della Juve, forse la più bella. E’ l’1-0 che chiude il primo tempo. Nell’esultanza il 10 indica Demiral, facendogli il saluto militare.

Palo di Bernardeschi nella ripresa

La ripresa è decisamente più divertente grazie anche all’Atletico, costretto ad aprirsi e lasciare spazi giocabili nel tentativo di riequilibrare il match. Ronaldo ha finalmente un’occasione in apertura ma spreca una buona serpentina personale calciando dal limite in curva. Simeone toglie Vitolo per inserire Joao Felix e il portoghese ripaga la fiducia con un paio di incursioni personali arginate a fatica dalla difesa bianconera. Poco dopo è il turno di Correa (in campo per un nervosissimo Herrera) per rinforzare la batteria offensiva a disposizione del Cholo. Sarri risponde giocandosi la carta Bernardeschi al posto dello spento Ramsey. Proprio l’azzurro al 66’ si accentra dalla destra e dal limite scarica un rasoterra che si stampa sul palo ad Oblak battuto. Morata prova a farsi notare di testa ma si vede che non è una serata per ex. A complicare i piani spagnoli ci si mettono Bonucci e De Ligt, saracinesca insuperabile per le velleità offensive dell’Atletico. Nell’ultimo quarto d’ora Sarri concede la standing ovation a Dybala inserendo al suo posto Higuain. Gli ultimi minuti non creano ansie eccessive alla Juve che controlla senza problemi il vantaggio, eccezion fatta per un’ultimo brivido firmato da Morata che non riesce a trovare la deviazione vincente sotto porta su un cross al bacio di Correa. Un sospiro di sollievo per Sarri. Al triplice fischio la festa può cominciare. L’ultima sfida contro il Leverkusen sarà pura formalità: Ronaldo e compagni si qualificano da primi del girone. 
 

 

 

 


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