Se PD10 oscura CR7

Se PD10 oscura CR7© AP
Alberto Dalla Palma
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Poco più di otto mesi fa, il 12 marzo scorso, la Juve di Allegri ribaltò l’Atletico negli ottavi con una tripletta di Ronaldo. Dopo la sconfi tta dell’andata avevano già processato Max, lo avevano accusato di non dare spettacolo e di aver buttato la prima Champions di CR7, per il quale il club aveva investito centinaia di milioni. Non è passato molto tempo, il tecnico livornese è stato messo alla porta per consentire a Sarri di costruire una Juve diversa, una Juve bella e vincente. Per ora vincente, ma non bella. E Ronaldo? E’ stato uno dei peggiori in campo, sempre contro l’Atletico Madrid, che da parte sua ha smarrito le qualità che gli aveva trasmesso Simeone. Anche nel calcio le cose possono cambiare con una velocità sorprendente e la metamorfosi della squadra bianconera, nella stessa partita a distanza di otto mesi, è stata molto evidente: CR7 è sparito e Dybala lo ha oscurato, esattamente il contrario rispetto al 12 marzo scorso, quando Paulo andò in panchina con tutta la sua tristezza, entrando solo nel finale.

Sono quattro giorni che la Juve si è consegnata al fuoriclasse argentino, straordinario sabato pomeriggio nel corso della rimonta contro l’Atalanta, proprio come Higuain, e decisivo nella notte contro l’Atletico e non solo per un gol pazzesco, realizzato da una posizione quasi impossibile. Tunnel, tacchi, palleggi deliziosi: Dybala, da regista off ensivo, ha rappresentato un’altra Juve, sempre vincente ma ancora molto distante da quella che Agnelli e Nedved avevano sognato liquidando Allegri e ingaggiando Maurizio Sarri. Il quale non si è vergognato, alla vigilia, di ammettere il suo cambiamento fi losofi co: non più allenatore “talebano”, ossessionato dal gioco e dagli schemi, ma allenatore “adattato”, che deve soltanto scegliere gli interpreti della partita e mandarli in campo. Quasi senza uno spartito, sosteniamo in modo provocatorio, perché tanto poi sono le qualità dei campioni a decidere le partite, a vincerle, come ieri sera, o a capovolgerle, come a Bergamo. Sotto questo punto di vista, quindi, uno come Dybala (ma non faccia più il saluto militare, che non appartiene alla sua cultura di bravo ragazzo) non deve restare fuori e non deve essere sostituito come contro l’Atletico, perché in un attimo lui è in grado di inventare calcio e di segnare gol decisivi, come faceva Ronaldo.

Nella notte di Paulo, la prima storica vittoria in Champions dell’Atalanta contro la Dinamo: partita malissimo, la squadra nerazzurra è ancora in corsa per una clamorosa qualifi cazione. E male che vada, potrebbe divertirsi molto portando il suo calcio allegro in Europa League.


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