Gattuso: "Il Barcellona è un Everest da scalare, Insigne oggi era al 100%"

Il tecnico del Napoli alla vigilia della sfida di Champions al Camp Nou chiarisce sulle condizioni del capitano: "Domani decideremo con lui, con lo staff e con i dottori". Poi un pensiero sugli avversari: "Sono abituati a vincere"
Gattuso: "Il Barcellona è un Everest da scalare, Insigne oggi era al 100%"
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BARCELLONA (Spagna) -  Alla vigilia del ritorno degli ottavi di Champions League contro il Barcellona, il tecnico del Napoli Gattuso è intervenuto in conferenza per presentare il match contro i blaugrana e chiarire sulle condizioni del capitano Lorenzo Insigne: "Ieri ha fatto il 50% dell'allenamento, oggi al 100% con la squadra. Voglio sentire che si sente al 100% domani, se non lo sarà non scenderà in campo dal primo minuto. Se è al 100% giocherà, ci darà una mano per fare una grande partita". Al Camp Nou bisognerà fare risultato dopo l'1-1 dell'andata, ma l'allenatore azzurro è consapevole della sfida che aspetta i suoi ragazzi contro un avversario che potrebbe apparire in difficoltà: "Il fatto di non aver vinto nulla ancora e per la mentalità che hanno gli dà più forza. Sono abituati a vincere e io so che quando ti abitui a vincerlo poi vuoi farlo sempre. Noi domani abbiamo un Everest da scalare. In questi mesi ho sentito tante barzellette, come "Barcellona non in forma", ma se vai a vedere ci sono dei calciatori che sono uno spettacolo da guardare. Sappiamo che per noi sarà una partita molto molto difficile. Sappiamo che tipo di squadra ci aspetta e sappiamo che noi dovremo fare una grande prestazione, sia tecnica che tattica, e forse non basterà nemmeno. Sappiamo di affrontare grandi campioni, serve una grande partita per uscire con un buon risultato".

Gattuso: "Ci vuole tempo per togliersi un'etichetta"

Il Napoli si prepara dunque ad una sfida fondamentale e Gattuso non vuole lasciare nulla al caso: "Li abbiamo colpiti sempre sul palleggio. Quando hanno palla sono a proprio agio, quando non ce l'hanno no. Dovremo essere bravi ad uscire dalla pressione, dovremo giocare bene tecnicamente e tatticamente. Bisogna ragionare quando abbiamo la palla e quando non ce l'abbiamo. Sembra facile, ma non lo è. Non bisogna avere la presunzione di prenderli sempre in alto perché hanno grandissime qualità". Inoltre il tecnico azzuro ci tiene a distaccarsi dall'etichetta di difensivista: "Basta saper leggere bene i dati, i numeri. Forse in Italia non lo sappiamo fare e si vuole calcare il mio soprannome, ma i numeri dicono diversamente. Se l'organizzazione tattica viene scambiata col difensivismo non è un mio problema. Da calciatore ho fatto cose importanti con caratteristiche totalmente diverse da quelle che ricerco oggi da allenatore. Ci vuole tempo per togliersi un'etichetta, ma va bene così".

Gattuso: "Un calcio senza pubblico non è calcio"

Sarà comunque una gara particolare senza il pubblico del Camp Nou: "Un calcio senza pubblico non è calcio. Il pubblico ti dà vibrazioni, emozioni, ti fa sentire di più la partita. A volte può essere un bene e a volte un male per la squadra di casa, ma il pubblico fa parte del mondo del calcio. Domani ci darà un piccolo vantaggio non aver nessuno sugli spalti perché venire qua e trovare 90 mila persone". Parla di uno sport diverso Gattuso con ritmi sicuramente atipici che hanno limitato il potenziale della sua squadra: "Ultimamente abbiamo fatto uno sport diverso. Il calcio non è questo. Tutto il calcio mondiale è stato bravo a far ripartire la macchina, ma questo non è calcio. Abbiamo giocato ogni due giorni, anche la Coppa Italia. Non so chi abbia avuto più vantaggio. La nostra fortuna è stata raggiungere l'obiettivo Europa con la Coppa Italia, abbiamo fatto tante partite col freno tirato, facendomi arrabbiare per l'atteggiamento. Nelle ultime 12 partite comunque siamo migliorati nel possesso palla, siamo la squadra che palleggia di più in Serie A, abbiamo creato tanto anche se non abbiamo finalizzato al meglio".

Gattuso: "Lozano? Un esterno diverso"

Restano da sciogliere ancora alcuni dubbi di formazione, soprattutto sulla possibilità di vedere Lozano in campo qualora dovesse dare forfait Insigne: "Non è cambiato nulla. Dopo il lockdown ha cominciato a lavorare bene, a soddisfare le nostre richieste e ha avuto più minutaggio. E' un esterno diverso da quelli che abbiamo. Se vuoi giocare di palleggio ci vuole tempo, ma può fare la differenza quando si attaccano gli spazi. Ora non è una cosa di Lozano, ma è come vogliamo far giocare questa squadra". Poi un pensiero sul centrocampo e in particolare per Fabian Ruiz: "E' un giocatore che ha ancora grandi margini di miglioramento. Riesce ad esprimersi con un calcio tecnico, di palleggio. Può migliorare ancora tanto. Ci ha dato tanto, ci sta dando tanto. E' un giovane interessante, avrà una grande carriera davanti a lui. Queste partite per gente come Zielinski, Fabian, Elmas, Lozano e tutti i giovani che abbiamo fanno parte di un percorso, è il vissuto che serve ad ogni calciatore per migliorare e crescere. Domani non dovrà essere una partita di cui aver paura, devono pensare a godersela e giocarsela". Infine una battuta sulla differenza di queste partite da affrontare come giocatore ed allenatore: "Da allenatore è completamente diverso. Non posso dare tensione alla squadra, a cui parlerò domani. Io dico sempre che bisogna ricordare da dove si è partiti, della storia che ti sei scritto da solo. L'ho sempre pensata così. Prima di arrivare a fare queste partite, ci sono la parrocchia, la spiaggia, i primi calci, le giovanili e tutto il resto. I miei calciatori devono ricordarsi di questo, non gli farà male".


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