Champions, Shakhtar-Inter 0-0: Conte fermato dalle traverse

I nerazzurri sprecano troppo a Kiev e non vanno oltre un pareggio che complica il cammino nel girone di Champions. Due legni colpiti nel primo tempo da Barella e Lukaku, Clamorosa chance fallita da Lautaro nella ripresa. Ora ci sarà la doppia sfida decisiva contro il Real Madrid
Champions, Shakhtar-Inter 0-0: Conte fermato dalle traverse© Inter via Getty Images
Simone Zizzari
4 min

Domina per larga parte del match, crea occasioni da gol a raffica, colpisce due legni clamorosi ma alla fine resta a secco e strappa solo un pericolosissimo 0-0 a Kiev. La serata di Champions dell’Inter di Conte (una sola vittoria nelle ultime cinque partite complessive) è amara. Contro lo Shakhtar arriva il secondo pari consecutivo nonostante un match giocato bene. E’ mancato il cinismo lì davanti. Troppe le occasioni fallite (una clamorosa di Lautaro grida ancora vendetta) e adesso il cammino europeo si fa più complicato con la doppia sfida contro il Real Madrid che suona quasi come un dentro o fuori. Servirà la svolta che ancora tarda ad arrivare.

Inter, ecco le scelte di Conte

Conte se la gioca senza Sensi e Sanchez, entrambi ko per problemi muscolari. Hakimi torna il titolare della corsia di destra mentre dall’altro lato c’è Young preferito a Perisic. Fuori Eriksen (e non è una novità), si rivede dall’inizio Barella.

Primo tempo, che sfortuna per Lukaku e Barella!

 Sono passati due mesi da quel 5-0 in semifinale di Europa League ma sembra essere trascorsa una vita. In 60 giorni è cambiato tanto. L’Inter, prima di tutto, ma anche gli ucraini, capaci di battere il Real a Madrid all’esordio in Champions. Eppure la serata sembra partire bene. Dopo un primo quarto d’ora di studio, la partita decolla per merito dell’Inter che macina calcio e occasioni da gol. Tanta sfortuna e un pizzico di imprecisione nerazzurra tengono a galla gli ucraini, travolti dalla furia Lukaku, a tratti devastante. E’ l’attaccante belga - il migliore in campo insieme a Barella - a creare i pericoli maggiori alla retroguardia dello Shakhtar. Proprio da un suo guizzo al 16’ arriva il primo brivido per Trubin che prima devia la conclusione dell’attaccante e poi ringrazia il cielo per la traversa clamorosa colpita da Barella sulla ribattuta. Sulla destra la velocità di Hakimi crea costante apprensione tra i difensori di casa ma prima un recupero decisivo di Kormilienko e poi l’ennesima parata di Trubin gli dicono di no. Lautaro è sotto tono, si vede poco. Tocca a Lukaku sobbarcarsi tutto il peso offensivo della squadra di Conte. Lui esegue senza tremare, dall’altro di una esplosività e di una forza fisica che i difensori dello Shakhtar ricordano bene. Il belga prima sfiora il vantaggio di testa, poi colpisce il secondo legno della serata con una perfetta punizione dal limite. E lo Shakhtar? Aspetta, si difende, resta coperto. Prova timide ripartenze che non spaventano mai l’inoperoso Handanovic. Il dominio interista è evidente ma mancano i gol, dettaglio non da poco.

Ripresa, errore decisivo di Lautaro Martinez

Nella ripresa il sortilegio sembra proseguire. Siamo al 54’ quando Brozovic dal limite impegna Trubin in una parata non semplice, sulla ribattuta è clamoroso l’errore di Lautaro che riesce a calciare a lato con la porta totalmente sguarnita. L’errore pesa psicologicamente come un macigno sulla testa dell’attaccante argentino, già in evidente difficoltà nel trovare spazi giocabili nell’intasata retroguardia ucraina. Conte lo leva per inserire Perisic al 72’. L’Inter attacca con meno veemenza rispetto alla prima frazione e permette allo Shakhtar di rifiatare e rialzare la testa. Lukaku è sempre un pericolo e a un quarto d’ora dalla fine chiede un penalty per un contatto in area ucraina con Bondar non sanzionato dall’arbitro Kabakov. Entrano anche Eriksen, Pinamonti e Darmian ma il risultato non si sblocca più. Per Conte lo 0-0 di Kiev è un pari pericoloso: la sua Inter si ritrova con due soli punti in classifica con la doppia sfida contro il Real Madrid a novembre che già suona come un doppio confronto da non fallire per nessuna ragione. Il cammino nerazzurro nell’Europa che conta è già in salita.  


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