Barcellona, Koeman: “Ronaldo può farci male. De Ligt? Peccato sia alla Juve”

Il tecnico blaugrana alla vigilia della decisiva sfida di Champions al Camp Nou: “Cristiano è ancora al top, combatte e segna. Ma se teniamo palla, non può metterci in pericolo”
Barcellona, Koeman: “Ronaldo può farci male. De Ligt? Peccato sia alla Juve”© EPA
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BARCELLONA (Spagna) - L'ultimo turno del girone G di Champions League vede opposte il Barcellona e la Juventus, pronte a giocarsi il primo posto nel gruppo, per il quale ai bianconeri serve assolutamente una vittoria. Alla conferenza della vigilia, sponda blaugrana, si presenta l'allenatore Ronald Koeman, accompagnato da Coutinho. E le idee del tecnico olandese sembrano subito chiare: "La gara con la Juve? Il nostro obiettivo è vincere e garantirci il primo posto".

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Le condizioni di Dembelè

Contro il Cadice l'esterno del Barça ha subito un infortunio, che lo terrà fuori dalla gara contro la Juve: "È un peccato perdere un altro giocatore per infortunio. Ha sentito qualcosa nella ripresa quando è entrato, ha pensato che non fosse niente, ed è un passo indietro considerando il suo background. È un motivo in più per cui mi lamento del calendario delle partite. Non so chi fissa il calendario delle partite, ma se martedì hai una partita di Champions League, pensando alle squadre spagnole, non puoi arrivare alle 4 del mattino. Siamo la squadra che ha giocato cinque trasferte alle 9 di sera. Se giochi mercoledì, hai un giorno in più per recuperare, ma non martedì".

"Non contento per il campionato, principale colpa è la mia"

Una classifica poco gratificante, quella dei blaugrana in Liga: il primo posto, occupato dall'Atletico Madrid, dista già ben dodici punti. "La responsabilità è sempre dell'allenatore perché è colui che mette la squadra in campo e fa i cambi. La massima responsabilità è in mano all'allenatore". "Non sono contento. Bisogna sempre analizzare una sconfitta e c'è differenza tra perdere una partita come quella di sabato e farla su un campo come quello dell'Atlético. Devi vedere come hai subito gol, la tua efficacia in attacco. Sono uno che non fa teatro, non nascondo la mia rabbia e ieri l'ho detto ai miei giocatori. I gol che abbiamo subito in alcune partite non possono essere accettati" - continua l'allenatore olandese - "per ogni giocatore che si allena o gioca è una responsabilità essere qui. Quello che dico ai giocatori resta dentro lo spogliatoio. Non ci sono allenamenti per migliorare tante cose, ma bisogna analizzare tutto. Siamo la squadra che in generale ha creato cinque o sei occasioni nette in ogni partita, quindi devi trovare l'equilibrio per segnare più gol e subire meno. Abbiamo perso troppi punti per cose che non possiamo permetterci di fare"

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Messi e Pedri, due generazioni di classe e fantasia

Koeman si sofferma sul rapporto con Leo Messi, suo capitano: "Quello che voglio fare è comunicare con Leo sulle cose della gara, come qualsiasi altro giocatore e come gli altri capitani che abbiamo e non sprecare energie nelle questioni esterne perché non abbiamo alcuna influenza su di esse. Come allenatore devo cercare la massima prestazione di ogni giocatore. Nel nostro attacco molte giocate arrivano dal piede di Messi. Concordo sul fatto che Leo sia indicato come il principale colpevole perché è il migliore al mondo, ma non commette errori difensivi. Ci hanno segnato gol che non possiamo subire". E sulla collocazione tattica del giovane talento Pedri: "È stato il giocatore che ha giocato in tutte le partite tranne contro il Ferencvaros, e questo, per un ragazzo di 17 anni, è qualcosa di grandioso. Può giocare in varie posizioni, a seconda dell'avversario, della questione tattica della squadra, può contribuire con molte cose perché è un giocatore intelligente e quelli intelligenti non hanno problemi a giocare in altre posizioni"

La sfida con la Juve, Messi contro Ronaldo

"Ci mancano giocatori come Fati e Dembélé sulle fasce, quindi dobbiamo cercare il meglio nelle questioni tecniche e tattiche, ma anche nella freschezza", ammette Koeman. "Domani abbiamo il nostro ultimo allenamento e poi faremo la lista dei convocati, ma metteremo insieme una squadra forte perché vogliamo vincere", aggiunge. Sulle differenza fra le sfide di campionato e di Champions, spiega: "Le squadre in campionato ci conoscono meglio e si chiudono di più, come Alavés e Cadiz. Sono sicuro che se avessimo segnato per primi il risultato sarebbe stato diverso. L'unica cosa che ho detto è sul calendario delle partite, che fa male ai nostri giocatori. Ma devi vincere le partite, non c'è altro rimedio".  Un apprezzamento particolare per il connazionale De Ligt, difensore bianconero: "Lo conosco bene, ha già la sua esperienza nonostante sia giovane. Potrebbe essere il migliore al mondo nel suo ruolo ed è anche una brava persona. È nel mondo del calcio per migliorare ogni giorno. Peccato che sia alla Juve e non al Barça, anche se è qualcosa che è successo prima che io fossi qui".  Cristiano Ronaldo affronterà Messi e avrà un grande stimolo contro il Barça: "Non è uno stimolo per un singolo giocatore, ma perché due grandi squadre si affrontano. È importante che i migliori ci siano sempre e Cristiano Ronaldo è ancora tra le élite del nostro calcio, per come combatte e per come segna. Dovremo difendere bene perché può farci male e provare ad avere sempre la palla, se ce l'abbiamo non può metterci in pericolo"

La collocazione di Coutinho e la mancanza di leadership

Il centrocampista brasiliano è un jolly sulla trequarti, ma Koeman ammette di vederlo meglio in una parte del campo: "Phillippe sa che dove gli piace giocare di più è in mezzo, ma sa anche che se può giocare sulla fascia ha più libertà. In rosa ci sono più giocatori a cui piace giocare in mezzo, ma devi trovare un equilibrio, non possiamo giocare con cinque giocatori sulla trequarti". Sull'ipotetica mancanza di leadership in campo, paventata dai quotidiani spagnoli: "Penso che abbiamo bisogno di persone in tribuna che tifino i nostri giocatori. Il Barça ha sempre avuto giocatori più creativi invece di lavoratori in squadra. Possiamo assumerci più responsabilità in campo, ma gridare, non mi piace gridare, o da giocatore l'ho fatto, ma dobbiamo assumerci più responsabilità in campo". 

"Pjanic poco valorizzato?"

L'ultima frase è dedicata all'ex della partita, Miralem Pjanic: "Il Barça gioca diversamente dalla Juve, il Barça vuole spingere di più. È stato difficile perché era in ritardo di condizione, ma su Pjanic non ho dubbi. Le mie decisioni sono sempre alla ricerca del meglio per la squadra"


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