Guardiola sfida Simeone: "L'Atletico Madrid è più offensivo di quanto si creda"

Le parole dei due tecnici in conferenza stampa alla vigilia della sfida d'andata dei quarti di Champions League all'Ethiad Stadium
Guardiola sfida Simeone: "L'Atletico Madrid è più offensivo di quanto si creda"
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MANCHESTER"C'è un malinteso sul modo in cui Simeone gioca. È più offensivo di quanto la gente creda. Non vuole correre rischi nell'impostazione ma sono molto bravi negli ultimi trenta metri. Sono davvero competitivi. Dipende dal movimento del gioco e sanno come giocare con i tempi giusti". Sono le parole di Pep Guardiola in conferenza stampa alla vigilia dell'andata dei quarti di Champions League tra il Manchester City e l'Atletico Madrid. Il tecnico spagnolo ha poi continuato a proposito del Cholo Simeone, mettendo in guardia i suoi sui Colchoneros: "Vogliono evitare rischi in zone neutrali. Sono aggressivi e quando conquistano la palla, giocano. Forse mi sbaglio ma da quello che ho visto non si chiudono dietro. Forse a volte, ma non dall'inizio. Vengono ad affrontarti, non si chiudono. Se possono, spingeranno".

Simeone: "City favorito? Lo era anche contro il Chelsea"

"Il Manchester United aveva caratteristiche diverse rispetto al City, più diretto, più veloce. Il City gioca più di posizione, in tutte le aree gestisce bene le situazioni. Dovremo migliorare ed essere migliori nelle cose positive che abbiamo fatto due settimane fa". Anche Diego Simeone è intervenuto in conferenza stampa alla vigilia della sfida all'Etihad Stadium. "Il City dispone di giocatori straordinari - prosegue il tecnico dell'Atletico Madrid -. Hanno giocatori superiori a noi. Il City e il Bayern sono a mio parere le favorite per i giocatori su cui possono contare, ma la scorsa stagione ha vinto il Chelsea. Hanno fatto meglio, hanno giocato da squadra e hanno conquistato la competizione. Quello che mi piace di più del City è lo sforzo che fa per riconquistare la palla. Chi mi impressiona sono Sterling, De Bruyne, come corrono e fanno pressione, non pensano mai che un pallone sia perso. Questa è la cultura del lavoro che ogni allenatore desidera".


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