Zielinski, lo Chopin di Champions vuole un'altra grande prova

Ha steso il Liverpool con due gol d'autore e un assist doc: a Glasgow contro i Rangers dovrà ripetersi
Zielinski, lo Chopin di Champions vuole un'altra grande prova© Getty Images
Fabio Tarantino
3 min

NAPOLI - Un modulo non è tutto, ma spesso aiuta. Piotr Zielinski nel 4-3-3 si sente a casa, da mezzala riesce ad esprimere il suo potenziale, emergono tutte le sue qualità, per questo motivo è rinato ritrovando gol, assist e quel sorriso che si era perso assieme al suo calcio nel girone di ritorno dell’ultimo campionato. La doppietta al Liverpool, contro Klopp che avrebbe voluto allenarlo e che lo ha elogiato alla vigilia della partita, è l’apice della sua esperienza al Napoli, il punto più alto di una carriera ancora in divenire. Domani, a Glasgow, dovrà ripetersi. Sarà un altro appuntamento di grande calcio in cui potersi di nuovo esaltare. Per confermarsi ad altissimi livelli.

Riscatto Zielinski

Zielinski si sta facendo aspettare, non è mai esploso del tutto, a tratti ha mostrato parte di sé, il suo talento, spesso s’è fermato sul più bello. Questa versione, l’ultima, piace a Spalletti. Non è mai stato così forte e costante. Non si è ancora spenta la luce. Alle specialità della casa, poi, ha aggiunto altro: tanta corsa, resistenza, personalità, tratti da leader. Un giocatore completo, un centrocampista moderno, la miglior espressione del calciatore accostato dai suoi allenatori a De Bruyne e che anche Spalletti, come Sarri, ritiene un potenziale top player.

Napoli, Zielinski padrone

Zielinski, libero di testa, non più spalle alla porta, frontale all’area di rigore col ritorno al centrocampo a tre, si sente al sicuro, è padrone del gioco scortato da Lobotka e Anguissa. Ha già segnato tre gol, all’esordio col Verona e poi la doppietta col Liverpool, ha fornito quattro assist, tre solo in campionato, meglio di lui con quattro hanno fatto Pereyra e Milinkovic-Savic. Non solo: in Serie A è secondo per passaggi chiave (17) dietro Biraghi (20), disegna calcio e lo fa con autorità, si sente primo attore, Spalletti si aspetta da lui le giocate decisive. Non ha più scuse e neppure l’età per rimandare la sua consacrazione. Lo ha detto anche Spalletti dopo la gara vinta contro lo Spezia: «Lo scorso anno lo avete massacrato (parlando ai giornalisti), io penso che lui possa diventare un top player, ma lo decide lui». Parole diverse per esprimere lo stesso concetto di qualche anno fa di Sarri: «Neppure lui si rende conto di quanto sia forte».

Zielinski, il bivio con il Napoli

In estate lo ha corteggiato il West Ham, era pronta un’offerta-monstre, Zielinski ha scelto di non andarsene, non voleva concludere la sua avventura napoletana col ricordo di un solo gol nell’ultimo girone di ritorno. Non è stato facile il tramonto della scorsa stagione, Zielinski s’è spento assieme alla sua luce, per ritrovarla Spalletti è tornato al 4-3-3 ma il cambio modulo è stato solo un invito al riscatto. Ha fatto tutto Zielinski. Dalla testa, la svolta è arrivata ai piedi. Non è mai stato un problema tecnico. Zielinski è sempre stato un potenziale campione, lo sapeva anche Klopp che nel 2016 aveva sperato di averlo con sé al Liverpool, ma per il suo club costava troppo. De Laurentiis, invece, decise di crederci: 15 milioni per acquistarlo dall’Udinese. La doppietta in Champions ha accentuato rimpianti inglesi e orgoglio azzurro.


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