La Juve sprofonda e riscrive la propria storia al contrario. Per la prima volta i bianconeri perdono le prime due partite del girone di Champions League ed ora vede una clamorosa eliminazione al termine della prima fase.
Juve a picco contro il Benfica
L’1-2 casalingo contro il Benfica acuisce la crisi della squadra di Allegri, alla quale non è bastato il solito avvio sprint con il gol di Milik. I bianconeri si sono ancora una volta spenti alla distanza, sul piano tecnico e anche su quello atletico, subendo il pareggio su rigore allo scadere del primo tempo per poi andare sotto in avvio di ripresa e riuscire a reagire solo a livello emotivo, ma andando più vicino ad incassare il 3-1 che a realizzare il pareggio.
"Non è tutto perduto, ma i fischi sono meritati"
Il volto di Max Allegri al termine della gara è però quello di chi sa che l'unico modo per uscirne è il lavoro: "Il calcio è spesso difficile da spiegare, dopo il 2-1 la partita è finita e abbiamo rischiato l’imbarcata - ha detto Allegri a 'Sky Sport' - Alla squadra non posso rimproverare nulla, negli ultimi giorni abbiamo vissuto momenti psicologici non facili e non dobbiamo dimenticare che abbiamo tanti assenti. Adesso stiamo zitti e pensiamo alla prossima partita. Dobbiamo uscirne da squadra. Il cammino in Coppa si è complicato, ma non tutto è perduto". A fine partita i tifosi hanno sonoramente fischiato la squadra: "Inevitabile che fosse così - ha aggiunto Allegri - I tifosi vanno ringraziati perché ci hanno sostenuto fino alla fine".
Allegri non dispera: "Preoccupato? No, bisogna lavorare"
Ora il passaggio agli ottavi di Champions League è a forte rischio. Allegri non si fascia la testa: "Momento più difficile della mia carriera alla Juve? Sì, non avevo mai perso due gare di fila in Champions ed è una cosa che non è accettabile per la Juve, ma non mi sento a rischio, nel calcio capitano momenti come questi. Non è il momento di essere preoccupati, dobbiamo pensare a lavorare". Ha fatto discutere la sostituzione di Milik: "Angel ha fatto mezzo allenamento con la squadra - la spiegazione di Allegri - Ho tolto Milik mettendo Di Maria che non era in condizione e poi ho dovuto togliere una punta, perchè con i due centrocampisti ci siamo consegnati ancora di più a loro. Milik mi sembrava più stanco di Vlahovic, per questo ho messo un centrocampista in più".