Inter, attenuanti esaurite per il tecnico e i giocatori

Inter, attenuanti esaurite per il tecnico e i giocatori© Inter via Getty Images
Xavier Jacobelli
3 min

Simone Inzaghi è davanti a un bivio, anzi a un trivio: Barcellona oggi, Sassuolo sabato, Barcellona mercoledì. O dentro o fuori. Erano undici anni che l’Inter non perdeva quattro delle prime otto gare di campionato, e le sconfitte assommano a cinque se si considera il ko con il Bayern al debutto nella fase a gironi di Champions League.
Già, la Champions League, come se non bastassero le ambasce del massimo torneo. Che il raggruppamento degli ex campioni d’Italia fosse di ferro, si sapeva sin dal giorno del sorteggio. Eppure, la vittoria in casa Plzen aveva riacceso timide speranze nel futuro europeo. I tonfi di Udine e con la Roma hanno rimesso Inzaghi sulla graticola. Simone è il primo a sapere che, in caso di fiasco nelle tre partite più importanti per tecnico e squadra, il primo a pagare sarà proprio lui. Lui che nella stagione inaugurale a Milano ha vinto le due coppe nazionali, soffiandole entrambe alla Juve, e ha conteso il titolo al Milan sino all’ultima giornata.

Una squadra disorientata in ogni reparto

Tuttavia, la falsa partenza attuale ha cancellato ogni bonus e si capisce perché. La difesa (13 gol subiti in 8 gare) è la peggiore delle prime dieci in classifica e balla con Skriniar, ancora comprensibilmente frastornato dalla munificenza Psg, già tornato sotto. Handanovic sente sul collo il fiato di Onana che, infatti, in Champions gioca al posto suo. Perisic è il convitato di pietra di ogni partita orfana di lui poiché nessuno, sinora, è riuscito a non farlo rimpiangere. Barella in Nazionale fa il Barella, nell’Inter per adesso no. Asllani, talento che non vede l’ora di essere messo alla prova, invece gioca a fatica anche quando Brozovic è infortunato. Lukaku ha disputato il 40% in meno dei minuti che aveva collezionato nelle prime sette gare dell’ultima stagione nerazzurra precedente il passaggio al Chelsea e Romelu non ci sarà nemmeno contro il Barcellona, saltando l’ottava gara di fila. Per non dire dello stesso Brozovic, da nove giorni fuori per i guai ai flessori; di Calhanoglu fuori per 20 giorni e appena rientrato; di Mkhitaryan indisponibile per due settimane e di nuovo impiegabile, ma in evidente ritardo di condizione.

Equilibri incerti all'interno del club

Inzaghi può accampare diverse attenuanti, ivi compresa la magmatica situazione societaria, i cui equilibri rimangono incerti, nonostante l’aumento di capitale per 100 milioni che Steven Zhang effettuerà entro fine anno. Ciononostante, come raccomanda Massimo Moratti, questo è il momento di ricordare ai giocatori quale peso abbia e quali valori rappresenti la maglia che indossano. Per dimostrare concreto sostegno a Inzaghi, come ha sottolineato Dimarco, certamente la nota più positiva dell’Inter in questo scorcio di stagione. «Dove vado io raddoppiano i fatturati e arrivano i trofei», aveva ricordato l’allenatore, prima di incontrare la Roma. Prima.


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