Senza la Juve, senza Messi, Ronaldo e Benzema, sarà sempre la stessa Champions? La risposta il 1° giugno a Wembley. Nel frattempo seguiremo con interesse (e nostalgia futura) l’ultima edizione con la formula attuale, dal prossimo anno cambierà trasformandosi in una specie di campionato d’Europa per club e, se saremo bravi, se porteremo le nostre squadre fino in fondo alle coppe come è successo nella stagione scorsa, potremo avere anche cinque rappresentanti nella futura Superchampions.
Inter certezza Champions
Noi ripartiamo da lì, dall’Inter che mette in difficoltà il Manchester City nella finale di Istanbul, da una semifinale tutta italiana e da quarti di finale con tre italiane. Non c’è la Juve, ultima squadra della Serie A ad aver raggiunto per due volte la finale di Champions prima dell’Inter di Inzaghi, ma ora godiamo di una considerazione maggiore in tutta Europa rispetto a qualche anno fa. Questo per meriti conquistati di un anno fa, in realtà oggi la situazione è un po’ diversa, le nostre si avvicinano alla Champions con qualche problema da risolvere. Tutte tranne l’Inter che ha appena tramortito il Milan con 5 gol nel derby, guida la classifica a punteggio pieno con 13 gol in 4 partite, con Lautaro Martinez capocannoniere e con Thuram appena esploso. La Real Sociedad, avversaria di domani sera, ha infastidito il Real Madrid al Bernabeu prima di lasciare i 3 punti ad Ancelotti, ma è alla portata dell’Inter di oggi. Senza indugi, Inzaghi ha tutto per puntare alla seconda finale consecutiva, come ha detto proprio Guardiola.
Milan, Lazio e Napoli in difficoltà
Milan, Napoli e Lazio invece non ci lasciano del tutto tranquilli, anzi. I problemi più evidenti hanno sede a Formello. Per evitare un’altra figuraccia, stavolta europea, la Lazio dovrà cancellare le tre sconfitte (su quattro) in campionato. È un momento difficile per Sarri, ma solo in parte inaspettato: per sostituire un campione come Milinkovic con due buoni giocatori come Kamada e Guendouzi ci vogliono tempo, pazienza e fortuna. In difficoltà il Napoli, già a -5 dall’Inter. Anche in questo caso si poteva immaginare che il passaggio da Spalletti a Garcia non fosse indolore. Il Braga, asfaltato l’anno scorso dalla Fiorentina in Conference League nel suo stadio scavato nella roccia (4-0, doppiette di Jovic e Cabral), è l’avversario ideale per ripartire. Inquieto il Milan, che sembrava già in possesso di nuove certezze, sgretolate subito dall’Inter. È capitato nel girone più complicato, ma col Newcastle di Tonali non può sbagliare ancora
Dal Real al City: come stanno le altre
Il ricambio generazionale imporrà nuove figure come Haaland e Mbappé (nuove fino a un certo punto) e come Bellingham che ora giocherà la Champions con una seria candidata alla vittoria. Ma anche i “nostri” chiedono spazio: Barella, unico italiano nella lista dei 30 candidati al Pallone d’Oro, Lautaro Martinez, Leao, Osimhen, Kvaratskhelia, Luis Alberto, questa Champions è anche per loro. A proposito di Bellingham, capocannoniere della Liga, salta agli occhi la splendida forma del Real Madrid di Ancelotti, primo a punteggio pieno in campionato, così come il Manchester City in Premier. Due big che non hanno perso tempo. Al contrario del Psg di Luis Enrique, battuto al Parco dei Principi dal Nizza di Farioli nonostante la doppietta di Mbappé, oggi al 5° posto in Ligue 1 dietro a Monaco, Brest, Marsiglia e Nizza. In chiara sofferenza anche l’Atletico, demolito (0-3) a Valencia e distante 8 punti (però con una partita da recuperare) dal Real, nella settimana che introduce al derby madrileno, in programma per il Cholo dopo il ritorno all’Olimpico contro la Lazio. Da verificare attentamente anche lo stato di forma del Bayern Monaco, al comando della Bundesliga insieme al Bayer Leverkusen di Xabi Alonso che venerdì sera ha fermato sul 2-2 i bavaresi nel loro stadio.