MADRID (SPAGNA) - Niente 'remontada' per il Real Madrid, che questa volta non ritrova la magia della Champions League e che si arrende all'Arsenal, meritatamente qualificato alle semifinali, dove troverà il Psg di Luis Enrique. Al Bernabeu si esurisce l'era Ancelotti, che resta in corsa teoricamente solo in Liga ed in Coppa del Re per chiudere con un ultimo successo la sua, comunque epica, seconda esperienza con il club di Florentino Perez. Il 3-0 dell'Emirates ha pesato come un macigno e l'1-2 inglese maturato nel finale del match di ritorno è solamente l'appendice di una storia già scritta.
Real Madrid-Arsenal 1-2: cronaca, tabellino, statistiche
Rigori sbagliati e negati nel primo tempo
Ti aspetti l'arrembaggio del Real Madrid e invece il primo tempo gira tutto intorno all'incredibile occasione fallita dall'Arsenal. Il rigore malamente sprecato da Saka dopo 13 minuti, infatti, se da un lato alimenta la speranza degli spagnoli, dall'altro ne limita l'animus pugnandi, mentre paradossalmente poco influisce sugli inglesi, che comunque avrebbero potuto chiudere il conto. Una sottile battaglia psicologica, che si arricchisce di un altro elemento freudiano, con il rigore prima concesso e poi revocato a favore del Real: il secondo sliding door del match vede protagonista Rice, eroe del match di andata, che viene anche ammonito per il suo fallo su Mbappé, ma che si vede revocare il giallo, quando la revisione Var annulla la decisione di Letexier. Un episodio che innervosisce la squadra di Ancelotti, passata in un amen dal pericolo scampato, alla possibilità di aprire la 'remontada', alla frustrazione per l'occasione negata, e che non trova più il classico bandolo della matassa, andando al riposo con appena due occasioni occasionali, con Mbappé e Rudiger.