La Roma salva la faccia, ma non riesce a prendersi la rivincita. E questa volta non c'entrano gli epurati, il gelo del circolo polare artico o il campo sintetico. Una squadra piena di titolari non riesce ad andare oltre il pareggio contro il Bodo Glimt, formazione che sulla carta è nettamente inferiore, davanti a 40 mila spettatori che hanno cantato fino alla fine all'Olimpico. Alla fine, per la prima volta nell'era Mourinho, è arrivato qualche fischio. Questa volta il tecnico portoghese deve ringraziare le riserve: le cose sono andate meglio quando sono entrati Shomurodov, Carles Perez, Villar e Borja Mayoral.
Due rigori netti negati, ma prestazione deludente
La Roma può sicuramente recriminare per due rigori netti per fallo di mano, che l'arbitro non vede nella ripresa. Con il Var sarebbero stati assegnati, ma in Conference non c'è. Le decisioni discutibili del direttore di gara però non giustificano una partita sottotono. Un'altra prova impalpabile di Abraham e Mkhitaryan, entrambi sostituiti nella ripresa. Alla fine all'Olimpico fa festa il Bodo, con i duemila tifosi arrivati dal circolo polare artico. L'umiliazione dell'andata non sarebbe stata cancellata nemmeno con un'ampia vittoria (cosa che in molti si aspettavano), ma questo pareggio la rende ancora più amara. La situazione in Conference non è affatto compromessa: la Roma conserva il secondo posto e con due partite da giocare ha ottime chance per passare il turno, teoricamente è in corsa anche per il primo posto. Questa sera però ci si aspettava molto di più dai giallorossi.
Tanti titolari, tornano anche gli epurati
Mourinho, come annunciato, questa volta mette in campo una squadra composta da tanti titolari. A centrocampo c’è Darboe, mentre Cristante scala in difesa al fianco di Mancini. Con Vina out, il terzino sinistro è Ibanez. In attacco c’è Abraham, davanti a El Shaarawy, Mkhitaryan e Zaniolo. Tornano anche tutti gli epurati: Reynolds, Villar, Diawara e Borja Mayoral vanno in panchina. Il Bodo è lo stesso che ha umiliato la Roma in Norvegia, e non scherza nemmeno all’Olimpico. I norvegesi, che stanno per vincere il loro campionato, hanno dimostrato di essere una squadra molto organizzata, compatta e tosta. La Roma non è riuscita a far prevalere la sua superiorità tecnica.
Solbakken gela l'Olimpico
Il Bodo ha messo in difficoltà la Roma con un possesso pallo molto ben organizzato per tutta la partita. Solbakken, che all’andata aveva messo in croce Calafiori, ha fatto soffrire anche Ibanez, nel ruolo di terzino per lui inedito. Poi allo scadere del primo tempo il centravanti norvegese ha segnato un gran gol sotto l’incrocio dopo una ripartenza perfetta. Nella Roma il più in palla, anzi l'unico, è il solito El Shaarawy. Zaniolo sbaglia molto più del solito e fa arrabbiare Abraham quando non gli serve un pallone che sarebbe stato solo da spingere in porta in contropiede.
La Roma si salva, ma non vince
Mourinho prova a scuotere la squadra inserendo Villar al posto di Darboe e Carles Perez per Mkhitaryan nella ripresa. Al 50’ l’arbitro non vede un fallo evidente di Moe che nell’area piccola toglie con il braccio il pallone dalla testa di El Shaarawy. Con il Var non ci sarebbero stati dubbi, ma in Conference League non c’è. Si vedeva chiaramente anche a occhio nudo. Per fortuna El Shaarawy un paio di minuti più tardi è ancora protagonista firmando il pareggio della Roma grazie a un grande spunto personale chiuso con un tiro a giro imprendibile. Il Bodo però non si scompone, continua a giocare con una freddezza incredibile e al 65' punisce ancora i giallorossi: in contropiede segna di testa Botheim, ancora lui, che già era stato un incubo nella trasferta al circolo polare artico. Mourinho getta subito nella mischia Shomurodov al posto di uno stanco Zaniolo. Al 72' c'è un altro fallo di mano netto in area su calcio d'angolo, ma l'arbitro nega ancora una volta il rigore alla Roma. Al 75' Mancini di testa da solo davanti alla porta centra in pieno il palo. All'80' arriva il momento di Borja Mayoral, dentro al posto di Abraham. Lo spagnolo dà subito la scossa giusta. E' più dinamico e più pericoloso dell'ex del Chelsea. All'85' mette al centro un buon pallone che Ibanez appoggia di petto poco oltre la linea: la goal line technology assegna il gol alla Roma. Nel finale i giallorossi ci provano con il cuore e l'orgoglio, ma non riescono a vincere la partita, anche se al 92' c'è un altro episodio dubbio: trattenuta in area di Moe su Mancini, per l'arbitro è fallo in attacco. Un'altra figuraccia è stata evitata, ma Mourinho non può essere contento.
Roma-Bodo Glimt, tabellino e statistiche