Una buona, soddisfacente via di mezzo. In Conference League alla Fiorentina poteva andare meglio, ma anche molto peggio. Come rappresentante di seconda fascia, poteva finire nel girone G con Slavia Praga, i turchi del Sivasspor e gli sconosciuti kosovari del Ballkani, non una passeggiata, perché in campo internazionale non esistono le passeggiate di salute, però un impegno non certo proibitivo. Ma poteva pure volare nel gruppo B con West Ham (Scamacca dice qualcosa?) e Anderlecht (un terribile precedente, il 6-2 di Bruxelles in Coppa Uefa), oltre al Silkeborg e allora sarebbe stato un viaggio un po’ più complicato. Per questo la presenza nel suo gruppo viola dell’Istanbul Basaksehir, degli scozzesi dell’Heart of Midlothian e dei lettoni del RFS Riga può preoccupare fino a un certo. Il problema tuttavia esiste, riguarda il regolamento: solo la prima di ogni girone ha la certezza di arrivare agli ottavi, la seconda dovrà fare lo spareggio con la terza dei gironi di Europa League. Basta sbagliare una partita per rischiare la qualificazione. Visto che l’esempio è la Roma, vincitrice della prima edizione della Conference, vale la pena ricordare che il 6-1 incassato in Norvegia dal Bodø/Glimt alla terza giornata ha costretto la squadra di Mourinho a una complicata rincorsa, terminata felicemente ma con un solo punto di vantaggio sugli stessi norvegesi.
Nello stadio di Terim
Nella sua storia la Fiorentina non ha mai incontrato nessuna delle sue prossime avversarie in Coppa. Nel campionato scorso, la squadra più temibile del girone, l’Istanbul Basaksehir, è arrivata quarta in Super Lig, staccata di 16 punti dai campioni del Trabzonspor; quest’anno però, dopo 3 giornate è in testa alla classifica insieme a Fenerbahce, Besiktas e Gaziantep. Per avere notizie fresche, Italiano potrà chiamare un ex allenatore della Fiorentina, Vincenzo Montella, oggi sulla panchina dell’Adana Demirspor. Nell’Istanbul giocano vecchie conoscenze del calcio italiano, come l’ex difensore milanista Duarte, l’ex regista laziale Biglia e l’ex romanista, modenese, barese, bresciano, parmense, doriano, spezzino e udinese Okaka. Anche l’allenatore ha giocato in Serie A, nell’Inter, Emre Belozoglu. La stella, assai offuscata in quest’ultimo periodo, è Mesut Ozil, ex Arsenal. Il “Basa” è la quarta squadra di Istanbul, non ha una tifoseria infuocata come Fenerbahce, Besiktas e Galatasaray, la vera curiosità sta nel nome dello stadio: è intitolato a Fatih Terim, allenatore della Fiorentina ai tempi di Cecchi Gori. Ancora oggi Firenze è innamorata del tecnico turco. Sembra scontato che la qualificazione sia una questione a due, fra i viola e l’Istanbul Basaksehir.
L’ex di Pasquale Bruno
E a proposito di ex, è curioso ricordare che negli Hearts di Edimburgo ha giocato Pasquale Bruno, difensore viola nel campionato di Serie B 93-94, campionato dominato dalla Fiorentina di Claudio Ranieri. Nell’Heart of Midlothian ha giocato due anni raggiungendo una finale di Coppa. Nella Premiership scozzese 2021-22 gli Hearts sono arrivati al 3° posto, alle spalle di Celtic e Rangers. Nel campionato attuale sono quarti con 7 punti in 4 partite, hanno appena perso 0-2 col Celtic. Fra i migliori il terzino Stephen Kingsley.
La seconda squadra di Riga
È nata nel 2005 e nel 2021 ha vinto il campionato della Lettonia. È una delle grandi sconosciute di questa Conference, nella classifica Uefa è al 285° posto. Le due sfide contro i lettoni possono diventare importanti perché, per stabilire la classifica in caso di arrivo a parità di punti, valgono i punti, la differenza-reti e i gol segnati negli scontri diretti e poi vale la differenza-reti generale. Non si sa mai.