Lazio, c'è il premio Conference. Ma serve l'impresa

Il presidente Lotito e la squadra trattano la definizione dei compensi legati ai traguardi: uno sprone in più per ribaltare l'AZ nel ritorno degli ottavi. E poi c'è il superbonus Champions
Daniele Rindone
3 min

ROMA - Bonus Conference e superbonus Champions. Non è un’agevolazione fiscale, è un incentivo a vincere erogato da Lotito in qualità di presidente, non certo di senatore. La trattativa squadra-presidente era in corso prima dell’andata con l’AZ Alkmaar, c’è un motivo in più per chiuderla prima del ritorno: va ribaltato il risultato (1-2). È il periodo in cui vengono discussi i premi collettivi, sono i riconoscimenti legati agli obiettivi. La trattativa è in fase di chiusura, mancano le ultime definizioni. Ogni anno vengono fissati premi per il raggiungimento dei traguardi finali, scattano se vengono centrati.

I due obiettivi rimasti

Sono rimasti solo due obiettivi per la Lazio di Sarri: la qualificazione in Champions o in Europa League e la vittoria della Conference (che offre un posto in Europa League). Può sembrare una mossa fuori tempo stabilire il premio per la vittoria finale della Conference, ma niente è impossibile, c’è ancora la possibilità di passare a patto che la Lazio ci creda. Lotito era molto deluso martedì sera, non aveva parlato alla squadra dopo il ko contro gli olandesi. Ma nel solito briefing post-partita con Sarri aveva manifestato insoddisfazione per la rinuncia della squadra, la cui verve era durata solo 25 minuti. Sbollita la rabbia sono ripartiti i contatti per chiudere l’operazione “premi”, è prevista dall’accordo collettivo, vanno depositati in Lega appena vengono sottoscritti tra giocatori e società. Sta alla Lazio meritarli. Il superbonus Champions ha un jackpot più alto rispetto ai bonus Europa League e Conference. Le battute finali della trattativa riguardano l’entità della ricompensa. I tempi sono stretti, in Conference si giocherà giovedì prossimo. L’accordo va chiuso prima. Lotito in passato aveva fissato anche il premio scudetto, è ancora inserito nei contratti individuali. C’è nel rinnovo di Sarri, c’era anche nel primo contratto. Vale lo stesso per i giocatori. Era uno sprone, una concessione decisa per spingere la squadra a pensare di più in grande, ad allargare gli orizzonti.

La reazione

Lotito è buono e caro, se nota i giusti atteggiamenti e viene ripagato da comportamenti e vittorie diventa munifico. Anche in tempi di pandemia ha sempre pagato gli stipendi in anticipo, favorito dalle leggi dello Stato che hanno consentito di versare il netto posticipando il versamento delle tasse. Il conto salatissimo dei contributi, per alcune società di serie A, è arrivato a dicembre, quando si è resa necessaria una rateizzazione attraverso un emendamento allargato al mondo dello sport, non solo ad uso esclusivo del calcio. Da quella volta è nata la leggenda di Lotito senatore, re degli emendamenti graditi e sgraditi.


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