Fiorentina, Cabral spauracchio del Basilea: in Svizzera sarà una bolgia

L'attaccante viola guida gli uomini di Italiano alla caccia della finale di Conference League
Fiorentina, Cabral spauracchio del Basilea: in Svizzera sarà una bolgia© Getty Images
Alessandro Mita
5 min

Da Firenze a Basilea, poi giù fino a Roma, stadio Olimpico. C’è una lunga emozione viola che viaggia per centinaia di chilometri. E ci sono migliaia di tifosi della Fiorentina che si stanno muovendo e mobilitando: stasera c’è uno spicchio di storia che attende la squadra di Italiano (l’accesso alla finale della Conference League ribaltando la sconfitta dell’andata), mercoledì prossimo ce ne sarà un altro (la finale di Coppa Italia). È il momento della verità. È il momento di crederci e di entusiasmarsi. La Fiorentina, che ieri è partita per Basilea dopo l’allenamento, in mattinata ha trovato uno striscione della Curva Fiesole al centro sportivo: «Al fianco del mister e dei ragazzi fino all’ultima battaglia». Quasi alla stessa ora, all’aeroporto di Basilea, iniziavano a sbarcare i primi tifosi. Anche padri con i propri figli. E, magari, l’amico svizzero che li è venuti ad accogliere non capisce come sia possibile che un ragazzo salti la scuola o un adulto salti il lavoro per Basilea-Fiorentina. Quello che l’amico svizzero non sa è che stasera, al St. Jakob Park, la Fiorentina vuole vivere una notte storica, acciuffando una finale europea 33 anni dopo l’ultima. E per una notte storica si può fare un’eccezione. 

Fiorentina accolta da un clima bollente

A Basilea la vita scorre tranquilla, molto tranquilla. Tutto pulito, tutto ordinato, tutto impeccabile. Però stasera nello stadio che ospiterà la sfida fra i rossoblù e i viola si vivrà un’altra atmosfera. La prima indicazione fornita dal Basilea a inizio conferenza stampa è chiara e suona come un avvertimento agli avversari: «Ci saranno 40.000 spettatori». Di questi, più di 2.000 saranno viola, fra loro anche italiani che lavorano in Svizzera. Un esodo che poteva essere maggiore se ci fossero stati a disposizione più biglietti. Biglietti che invece stanno lievitando per la finale di Coppa Italia contro l’Inter: all’Olimpico saranno oltre 20.000 viola, forse si arriverà a 25.000. Intanto, i 2.000 oggi a Basilea serviranno, perché l’ambiente che attende la Fiorentina è bollente. Ricordate quelli del Basilea al Franchi? Fumogeni, fuochi d’artificio, tifo incessante per novanta minuti, un gran casino. Qui sarà una bolgia, ci assicurano. Una spinta assordante per aiutare il Basilea e intimorire i giocatori di Italiano.

Basilea-Fiorentina diventa un caso diplomatico

È un aspetto da non sottovalutare. Peraltro, ieri pomeriggio si è sfiorato un incidente diplomatico, poi rientrato. A Firenze era rimbalzata la voce che il centro di Basilea fosse stato interdetto ai tifosi viola, che una settimana prima avevano visto gli svizzeri sfilare dalle vie del centro fino allo stadio Franchi. Proteste che sono montate in meno di un’ora attraverso i social, poi la precisazione: oggi si celebra l’Ascensione, c’è una grande festa in una piazza centrale della città (dove andranno anche i supporter rossoblù) e le autorità hanno preferito spostare il punto di ritrovo dei tifosi della Fiorentina, per evitare che si ritrovassero a contatto con i rivali. 

La Fiorentina si aggrappa a Cabral

In tribuna ci sarà anche il presidente Commisso, volato ieri a Basilea mentre Italiano preparava la sfida. Obbligatoriamente da vincere visto l’1-2 del Franchi. Il tecnico ha tirato un sospiro di sollievo per le condizioni di Cabral (è pronto) e ha ragionato sul piano per affrontare la partita. Proprio Cabral è il suo ariete, forse il giocatore più importante per la Fiorentina: torna nello stadio che lo ha consacrato in Europa (e dove lo temono), può guidare i compagni nelle tensioni del St. Jakob Park, che lui conosce come le sue tasche. Deve prendersi la Fiorentina sulle spalle, vestendo i panni del leader. A lui Heiko Vogel, tecnico del Basilea, regala l’unica battuta della sua conferenza stampa: «Spero che stavolta si scordi come si segna... È forte, è pericoloso, qui è diventato famoso e si è conquistato l’Italia. Avrà l’accoglienza che merita». Sarà una bolgia. Anche per Arthur.


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