Fiorentina sola nella bolgia di Guimaraes: gli avversari sognano gli ottavi

La Viola si gioca il passaggio del turno in Conference League: trasferta vietata ai tifosi italiani
Alessandro Di Nardo
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Guai a parlare di Lisbona o Porto. È Guimaraes l'epicentro del Portogallo. O almeno questo è quello che pensano gli abitanti della cittadina di 160mila anime verso cui la Fiorentina sta volando. Considerazione che può essere valida dal punto di vista storico: a Guimaraes, nel 1109 nasce Afonso Henriques, colui che trent'anni dopo, nel 1139, diventa primo re del Portogallo. Quasi ottocento anni dopo, il volto di Afonso, detto il Conquistatore, viene inserito nello stemma della squadra della città, il Vitoria, chiamato anche per questo il club dei Conquistadores. 

Il momento storico

Guimaraes come culla del Portogallo: così si sentono gli abitanti di una realtà che, per nostalgia del passato, rifugge il presente e i due centri culturali moderni della nazione, Porto e Lisbona, tanto da non permettere in città la creazione di fan club di squadre come Porto, Benfica o Sporting. L'allure di grandezza data dalla storia del luogo non corrisponde a quella della società locale: a più di cento anni di distanza dalla propria fondazione (1922), il Vitoria Sport Clube sta vivendo uno dei momenti più alti di una storia modesta, da soli due trofei in bacheca (una coppa di Portogallo e una Supercoppa). Il percorso europeo, fatto finora di quattro vittorie e un pari nelle cinque gare del maxi girone, è un unicum per i bianconeri. Il cammino in Primeira Liga sta invece risentendo del doppio impegno: il Guimaraes è attualmente sesto, ormai a distanza abissale dalle tre odiate rivali, Sporting, Porto e Benfica. 

La rosa del Vitoria Guimaraes

Agli ordini di Rui Borges, tecnico approdato al Vitoria dopo tanta gavetta, un gruppo di vecchie volpi dei giovedì europei. La rosa è molto esperta e ha in Nelson Oliveira, attaccante 33enne - una vita da cacciatore di contratti tra Benfica, Nottingham Forest, Norwich, Aek Atene e non solo - e Bruno Varela, nazionale capoverdiano, portiere e capitano dei bianconeri di Guimaraes, i due leader tecnici e caratteriali. La stella è Thomas Handel, centrocampista portoghese di origini austriache che ha il compito di accendere la luce. Per il resto tanti onesti mestieranti della periferia del calcio, tra cui un ex, Bruno Gaspar, il cui nome non suscita ricordi positivi (infortunato, salterà l'incrocio con la 'sua' Viola). 

La bolgia che troverà la Fiorentina

Vitoria Guimaraes-Fiorentina è il big match dell'ultimo turno del girone di Conference. E nel nord del Portogallo è una partita che aspettano da tempo: con un pari i Conquistadores, secondi a + 1 dalla squadra di Palladino, possono staccare per la prima volta nella loro storia il pass per gli ottavi di una competizione internazionale. Per questo l'atmosfera all'Estadio Afonso Henriques sarà di quelle da notte del giudizio: l'impianto da trentamila spettatori che prende il nome dall'eroe cittadino è stato costruito in vista Euro2004 - qui si è giocata un'Italia-Danimarca passata ai posteri per lo sputo di Totti a Poulsen - e si prospetta una bolgia, anche per merito degli White Angels, il gruppo ultras di casa, uno dei più caldi del paese. Non ci saranno i tifosi viola che devono scontare l'ultima trasferta vietata dopo i fatti di San Gallo. 

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