Coppa Italia Milan-Alessandria, Mihajlovic lancia Balotelli e Menez

Il tecnico rossonero: «Non voglio cali di tensione. Giocano entrambi, voglio risposte da tutta la squadra»
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MILANO - Dopo infortuni e panchina, domani si profila una chance per Mario Balotelli e Jeremy Menez, candidati ai due posti da titolari nell'attacco del Milan domani nel ritorno della semifinale di coppa Italia contro l'Alessandria. «Ci sarà possibilità per qualcuno di dimostrare coi fatti che può cominciare da titolare le prossime partite. Mi aspetto da tutti una grande prestazione, in particolare da chi ha giocato meno, e soprattutto da Mario e Jeremy: sono stati molto tempo fermi per infortunio, ma sono giocatori di qualità, quando gli capita occasione devono sfruttarla e dimostrare sul campo - ha chiarito Sinisa Mihajlovic, senza anticipare se saranno o meno titolari -. Entrambi giocheranno: voglio risposte da loro e da tutta la squadra. Non sono ammessi cali di tensione contro squadra buona ma di Serie C". All'andata proprio un rigore di Balotelli aveva deciso la sfida.

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IL LAVORO PAGA. PRENDIAMOCI LA FINALE - «Mi piace avere la fiducia di tutti, il lavoro paga e adesso i risultati si vedono - ha aggiunto il tecnico - Non abbiamo fatto ancora nulla per ora, siamo sesti, e dobbiamo pensare partita dopo partita. Dopo l'Alessandria avremo quattro giorni per preparare la trasferta di Sassuolo ma se ne parlerà dopo la sfida di domani. Domani abbiamo la possibilità di andare in finale»

COL PRESIDENTE BUON RAPPORTO - "Con il presidente ho un buon rapporto, schietto, da uomini, provo ammirazione, lui ha fatto la storia del Milan, io sono qui solo da un anno": così Sinisa Mihajlovic che dopo aver rimesso in carreggiata la sua squadra deve ancora ottenere la conferma da Silvio Berlusconi per l'anno prossimo ma in caso di esonero, ha ribadito che "no, io a casa non ci sto, troverò qualcosa". "Non si può andare d'accordo su tutto, io lo ascolto su tutto, poi sono l'allenatore e faccio le mie scelte. Lo ringrazio perché fortunatamente ha avuto rispetto del mio lavoro e non mi ha imposto quello che non volevo. Tutti e due vogliamo raggiungere gli obiettivi fissati dalla società. Lui è il primo tifoso, io come allenatore cerco di accontentarlo in tutto", ha spiegato,

interrompendo poi il giornalista che chiedeva a Ignazio Abate se fosse il caso o meno di confermarlo in panchina. "Non fate queste domande, cosa volete che vi dicano, che non è giusto... Magari lui ha le palle e dice che non gliene frega niente, ma se non risponde si capisce... vabbé scusami", si è fermato Mihajlovic dando la parola al terzino al suo fianco. "Tutti della stessa opinione, sarebbe un peccato...", ha esordito Abate, prima che Mihajlovic intervenisse: "Vedi, è diverso: Abbiati aveva detto 'è un errore'", ha sorriso l'allenatore guardando il suo portiere, che nei giorni scorsi aveva fatto un chiaro endorsement. "La casa è costruita, le fondamenta ci sono - ha ripreso Abate -, sarebbe un peccato ripartite da zero. Sono fiducioso. Nessuno ha ancora detto che il Mister andrà a casa". "No, io a casa non ci sto, troverò qualcosa", ha puntualizzato ancora Mihajlovic.


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